E' quanto scrive in un post l'Enpa di Genova, dopo la fuga dal proprio centro dei tre dei cinghiali catturati nel centro della città. Dopo i due cinghialotti di Via Piave, che ricorderete (vedi notizia), sono stati portati al Centro di recupero dell'Enpa di Campomorone dopo una lunga operazione di cattura, durante lo scorso weekend un altro cinghiale, questa volta un individuo adulto, è stato portato al Cras dopo la cattura avvenuta a Pegli, dove un piccolo gruppo di cinghiali ha terrorizzato i cittadini fino alla spiaggia (altri tre sono stati abbattuti e uno ha preso il largo in mare).
“E' chiaro che se siamo messi di fronte all'alternativa: o li accogliete o verranno abbattuti, saremo sempre per l'accoglienza, ma lo ripetiamo: non è questa la soluzione”. Già perché il Cras dell'Enpa non è attrezzato, pare, ed è accaduto che tutti i tre cinghiali abbiano messo in atto un'evasione da manuale. “Il cinghiale del Lido una femmina adulta, affamata, fortemente stressata ed impaurita appena arrivata nei nostri recinti, che non sono stati costruiti con questo scopo, ha divelto la rete e si è data alla fuga seguita da i due cinghiali di via Piave, soggetti adolescenti che hannno seguito l'adulto femmina. Chi pensa che questa sia stata una sorta di auto liberazione sbaglia: non è cosi che si liberano gli animali in natura!”.
Di qui l'appello alle forze politiche, ai giuristi, ai semplici cittadini: “occorre reinterpretare la legge 221/2015 che vieta le immissioni di cinghiali in natura: queste non sono immissioni ma semplici ricollocazioni di animali già in libertà. L'unica soluzione possibile è la cattura ed il rilascio in natura, restituendo fra l'altro dignità al ruolo della ex polizia Provinciale che nell'immaginario collettivo sta passando dal ruolo di baluardo a difesa della natura a quello di carnefice”.
Ma l'Enpa lo saprà che la Polizia Provinciale i cinghiali li abbatte? Forse anche gli animalisti pian piano si stanno abituando all'evidenza della necessità di ridurne il numero? I cittadini pare lo sappiano bene. Non a caso i numerosi appelli, finiti anche sulla stampa locale, dell'Enpa per raccogliere soldi necessari al mantenimento dei due cinghialotti, per stessa ammissione dei gestori del centro ha fruttato zero cibo e ben 12 euro!