La realtà è sempre complessa e va analizzata sotto tutte le sue variegate sfaccettature. A proposito del
Comitato Ornis, come da più parti richiesto, attingendo da internet,
cerchiamo di ricostruire la situazione così com'era nel settembre del 2001, quando il documento fu varato.
Prima di tutto si deve rilevare che la
componente italiana (scientifica, tecnica, politica) dovette confrontarsi con le
variegate realtà degli altri paesi europei. Ognuno dei quali ha una sua specifica
connotazione faunistico-venatoria, collegata alla propria storia, alla propria tradizione, alla propria cultura.
Per la
FACE Europa, fra il '97 e il 2002 i presidenti furono Peter Misselbrook (UK) e Pierre Andrade (Spagna). In Italia, nel 2001, dopo il governo-ponte Amato, si era insediato il Berlusconi II, con Matteoli Ministro dell'Ambiente, Alemanno Ministro dell'Agricoltura, Buttiglione Ministro per le Politiche Comunitarie. Direttore
dell'INFS era il prof. Mario Spagnesi. Capo delegazione del CIC l'avv. Giovanni Bana, che era anche
vicepresidente di Face Europa e della Commissione internazionale Uccelli Migratori (vedi suo profilo su Big Hunter). Del
Parlamento europeo facevano già parte sia Michl Ebner, sia Sergio Berlato. E c'è da scommettere che
tutti questi si siano adoperati nell'interesse della caccia e dei cacciatori italiani.
Per la cronaca, nel 2001 fu siglato un patto importante
Unavi-Agricoltori, sottoscritto da tutti i leader di categoria dell'epoca (Rosini e Conti Persini/Fidc, Moro/Enalcaccia, Cantelli/Liberacaccia, Ciarafoni e Veneziano/Arcicaccia, Gargano/Italcaccia, Bedoni/Coldiretti, Bocchini/Confagricoltura, Avolio/Cia).