Le associazioni venatorie lombarde Enalcaccia, Liberacaccia, Italcaccia, Caccia Pesca Ambiente, Associazione Cacciatori Lombardi, Arcicaccia, Anuu Migratoristi hanno inviato una formale diffida alla dirigente di settore Anna Bonomo in merito ai criteri stabiliti sulla designazione dei rappresentanti delle associazioni venatorie nei Comitati di Gestione degli Atc.
Nella nota dirigenziale infatti veniva stabilito che per “associazioni presenti in forma organizzata sul territorio dell’ambito/comprensorio, sono da intendersi le associazioni venatorie che, al 31 dicembre dell’anno precedente al rinnovo, avevano soci residenti anagraficamente in almeno il 50% dei comuni ricadenti nell’ambito/comprensorio”.
Criterio che le associazioni ritengono ostativo al libero diritto di associazione. Per cui nella diffida “si chiede l’adozione di un altro criterio (quale dimostrate l’esistenza di una struttura idonea ai fini associativi, oppure dal numero di associati, ecc) perché l’associazione presente in forma organizzata sul territorio possa partecipare alla nomina di rappresentanti nella associazioni venatorie nei Comitati di Gestione degli ATC e dei CA”.
A sostegno della loro richiesta, le associazioni citano l’art. 30, comma 7 della legge regionale sulla caccia, che, dicono, predilige l’Associazione più legata al territorio, rispetto all’Associazione riconosciuta a livello nazionale che non viene nemmeno richiamata. “Sino ad ora, con questo principio, il numero dei designati delle Associazioni Venatorie veniva calcolato sul numero effettivo dei soci di un ATC iscritti nelle Sezioni Comunali facenti parte dell’Ambito. Con le nuove direttive – spiegano le associazioni nella diffida - un cacciatore Lombardo iscritto a più ATC viene calcolato tanto quante iscrizioni ha ottenuto.
"Ritenendo basilare il principio del legame del cacciatore al territorio, si richiede che il sistema di calcolo per determinare il diritto di rappresentanza di un’associazione venatoria ed il numero dei suoi rappresentanti, debba essere fatto su base provinciale: quindi il numero di iscritti che la sezione provinciale ha in ogni atc della provincia stessa" concludono le associazioni firmatarie.