E' andata in onda senza particolari colpi di scena la trasmissione "Animali come noi" dedicata alla caccia. La puntata, vista da un punto di vista animalista, è stata abbastanza piatta, a tratti deludente. Un piccolo gruppo di attivisti di un noto movimento veneto manifestava all'esterno della fiera di Vicenza Hit. Le solite urla, i soliti insulti, le solite quattro bandiere, i soliti striscioni che maledicono i cacciatori augurandogli di crepare presto. Fanno la stessa cosa da anni, chi frequenta questi eventi lo sa bene. Grazie a Innocenzi e staff, ora anche qualche altro centinaio di migliaia di telespettatori ha potuto rendersene conto: sono pochi (pochissimi), estremi e verbalmente violenti. Solo verbalmente, sia chiaro. Anche il bruto Mocavero poi si commuove di fronte alla vecchina che da anni raccatta cani in difficoltà, quando, forse grazie ad un sit-in animalista, riesce ad evitare l'esproprio della casa-canile.
La trasmissione mostra la Innocenzi alla scoperta del mondo venatorio. Va alla fiera, in compagnia di Massimiliano Filippi, di Federfauna (il quale prima la conduce in visita al proprio allevamento di visoni, purtroppo per l'audiens, assolutamente in linea con le norme sul benessere animale) e di Massimo Zaratin. Con i due va anche a Venezia ad una cena di caccia a base di cinghiale, anatre e altri ben di Dio, che lei però non assaggia in quanto vegetariana, ma di cui ne contempla il profumo. Niente di scabroso da mostrare se non la vendita di richiami acustici vietati in Italia. Scandalo che si smonta da solo, essendo permessi per altre attività contemplate dalla fiera, a caccia chiusa, o per la caccia all'estero, dove sono permessi, ed essendo quindi la vendita anche in Italia assolutamente legale. Non resta che intervistare la Presidentessa della Confavi, in studio, per metterla un po' in difficoltà. Ma nemmeno qui gli animalisti hanno gongolato. Caretta espone alcuni dei molti punti a favore del mondo venatorio (contatto con la natura, gestione del patrimonio faunistico, attenzione ai giovani e alla sicurezza, pena per gli animalisti che perdono tempo ad odiare il prossimo).
Uno dei protagonisti del filmato, Massimo Zaratin, da noi interpellato, evidenzia il risultato positivo ottenuto: "Finalmente una trasmissione equilibrata perché è stata data la possibilità a due mondi completamenti diversi, quello urbano e quello rurale, di mostrarsi per quel che sono in realtà. Su questo aspetto ho avuto modo di parlare molto con la conduttrice Giulia Innocenzi dietro le quinte. E’ necessario un giornalismo che faccia sentire, per ogni questione e non solo per quella di ieri sera, le due campane, che riesca a coinvolgere lo spettatore a farsi un’idea imparziale, obiettiva e ragionevole. Sono convinto, e lo dico con forza, che se potessimo esprimere in qualche trasmissione come quella di ieri sera la bellezza del nostro mondo rurale, le nostre albe vissute dagli occhi di un cacciatore o di un pescatore, finanche mostrare scene che potrebbero sembrare forti, mi sovviene ad esempio la festa per l’uccisione tradizionale del maiale, gli ascolti volerebbero. Ci vuole solo il coraggio di mostrare alla gente quella che è la realtà di questa vita, con un uomo perfettamente inserito all’interno del cerchio della natura e non distaccato da essa".