Pontedilegno si mobilita per salvare i cervi colpiti dalla carestia. Trentacinque
cacciatori associati alla
Federazione italiana della caccia e all'Ekoclub; donne della frazione Pezzo; panettieri della zona ed ora anche un agricoltore di Piamborno, che offrirà un autocarro di fieno, si sono attivati per
praticare il foraggiamento nelle zone non comprese nel Parco nazionale dello Stelvio. L'azione è scattata alcuni giorni fa, quando i cacciatori hanno notato cinquanta cervi morti per sfinimento nella zona compresa tra Pezzo e Pontedilegno. Da qui l'idea di autotassarsi per acquistare balle di fieno da distribuire con l'ausilio di quad cingolati e di trattori. Ora la situazione sembrerebbe aggravarsi. "Abbiamo trovato in totale 120 cervi morti e quindi abbiamo deciso di andare avanti, perseguendo con questa forma di aiuto - spiegano i cacciatori -. Le donne di Pezzo hanno portato mele vecchie e bucce di patate nei pressi dell'abitato, mentre un panettiere di Pontedilegno ha distribuito pane secco".
Il caso si sta allargando al resto della Valcamonica, tanto che un agricoltore di Piamborno ha offerto un autocarro di fieno. Le zone interessate dagli interventi sono quelle di Vescasa, Vescasa Alta, Talasso, oltre all'area che si sviluppa a cavallo delle frazioni dalignesi.
"Le scorte alimentari dell'estate e dell'autunno non sono state sufficienti per affrontare questo lungo inverno - continuano i cacciatori -. I cervi non riescono a raggiungere il fondo valle dove potrebbero trovare qualcosa da mangiare perché sprofondano nella neve. Sopravvivono alcuni animali che risiedono sul versante soleggiato dell'Alta Valle, quello che sovrasta gli abitati di Vezza e Vione. Si tratta di uno sterminio; non vale la logica della selezione naturale".
(Giornale di Brescia.it)