In risposta ad una sconcertante dichiarazione apparsa sul quotidiano l'Unione Sarda da parte del sindaco di Uras, Gerardo Casciu, che in merito al fenomeno del randagismo ha tirato in ballo i cacciatori, rei, secondo lui di abbandonare sistematicamente i loro cani, interviene Marco Efisio Pisanu, Presidente del Cpa Sardegna, segnalando l'ingiustificabile discredito gettato dal sindaco sul'intera categoria, e "la scarsa conoscenza" da perte dello stesso "delle norme che regolano il possesso dei cani, nonché - scrive Pisanu - delle regole non scritte che noi Cacciatori e gli appartenenti al mondo venatorio rispettiamo!".
Pisanu porta in evidenza che "i possessori di cani, nonché i cacciatori hanno l'obbligo di registrare tutti i cani di proprietà all'anagrafe canina" e che per i cacciatori farlo "ha dei vantaggi, poiché il microchip consente il ritrovamento del cane in caso di smarrimento e/o furto. Non solo, la microchipatura è importante anche per eventuali sinistri che potrebbero accadere a caccia, senza la quale, non sarebbe possibile chiedere il rimborso dei danni subiti dal cane, ma soprattutto per la RCT".
"Mi chiedo, e se lo chiede anche l'intera categoria, come si possano lanciare accuse ai Cacciatori, "sparando” ancora una volta sul mucchio e mettendo in cattiva luce agli occhi dell'opinione pubblica chi, come i Cacciatori, in più di una occasione ha dimostrato attaccamento alla propria terra e solidarietà concreta alle persone meno fortunate in occasione di calamità naturali" scrive Pisanu, evidenziando infine che i cacciatori non abbandonano i loro cani perchè "consapevoli dei grandi danni che i cani randagi (e anche i gatti) creano alla piccola fauna, tra tutte alla nobile stanziale".
Chiude la lettera di Pisanu: "le chiedo di rettificare le Sue dichiarazioni, esigiamo le Sue scuse per quanto affermato nell'articolo di cui all'oggetto, diversamente saremo costretti a tutelaci presso le competenti sedi, in nome e per conto dei Cacciatori che rappresento".