In Veneto il controllo del cinghiale viene esteso a tutto il territorio regionale. Venerdì 28 aprile 2017, la Giunta regionale ha infatti approvato questa novità all'interno del Piano triennale di controllo del cinghiale, specie ormai diffusa in ampie aree della regione e causa di ingenti danni alle attività agricole, rischi per la circolazione stradale e conseguenze, spesso irreversibili su habitat naturalistici particolarmente delicati del Veneto.
"Benché piani di controllo della specie a carattere locale siano attivi da anni in qualche realtà provinciale e nel Parco dei Colli Euganei - ricorda l’Assessore - le difficoltà legate alla riforma delle Province e la necessità di un approccio coordinato e complessivo, come richiesto da ISPRA, la struttura tecnica nazionale di riferimento, suggeriscono di adottare un piano di gestione e controllo a valenza regionale".
La Giunta veneta ha quindi predisposto un piano regionale pluriennale di attività, articolato per il triennio 2017-19, applicabile anche nel territorio di parchi e aree protette. Il piano regionale semplifica i rapporti con ISPRA (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), al fine di evitare la dispersione degli interventi e la conseguente polverizzazione procedurale per arrivare all’approvazione dei singoli piani provinciali.
Il piano - dice il comunicato della Giunta - è immediatamente applicabile in tutto il territorio regionale, in tutte le situazioni in cui il cinghiale costituisce un problema, in primis proprio per gli habitat di insediamento. Le Province e la Città metropolitana di Venezia, attraverso i rispettivi corpi di polizia provinciale ittico-venatoria, nonché attraverso i soggetti formati, abilitati e autorizzati dalle stesse amministrazioni, provvedono ad attuare gli interventi previsti. Tra questi, oltre alle attività di prevenzione e di controllo, è prevista anche la cattura e il successivo abbattimento diretto, da realizzarsi secondo le modalità indicate dallo strumento pianificatorio (che consente modalità individuali e collettive e regolamenta l’uso di armi, dalle frecce ai proiettili).
I risultati del piano saranno valutati a cadenza annuale da Regione e ISPRA, al fine di massimizzare l’efficacia dell’attività di controllo nel rispetto di norme e procedure rigorose e puntuali.