La Giunta regionale della Puglia, durante la seduta di martedì 2 maggio ha approvato il disegno di legge “Norme per la protezione della fauna selvatica interna e per il prelievo venatorio”. Il testo, approvato insieme al ddl ddl “Pianificazione e sviluppo della pesca e dell'acquacoltura regionale” viene presentato da una nota ufficiale della Regione come un aggiornamento alle esigenze attuali, nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale ed economica. I due ddl seguiranno l'iter legislativo ordinario, in Commissione e successivamente in Consiglio regionali.
Per quanto concerne il ddl dedicato alla all’attività venatoria "l'intento - chiarisce l'Assessore di Gioia- è quello di riformare integralmente l’attuale legge (L.R. n. 27 del 1998) che regola, al momento, la protezione della fauna selvatica omeoterma e l’esercizio del prelievo venatorio in Puglia. È fondamentale adeguare la normativa regionale alle modifiche fin qui intervenute sia nel quadro normativo nazionale di settore sia in relazione alla ripartizione delle competenze tra gli Enti territoriali, a seguito della progressiva dismissione di funzioni da parte delle Province. È prevista, quindi, la collaborazioni con le Provincie e la Città Metropolitana, nonché con gli ATC, mediante le forme di avvalimento e/o di convezione". Il ddl, inoltre, prevede tra le altre cose, in tema di tutela della fauna selvatica, l’introduzione di divieti, rispetto a specie particolarmente vulnerabili".
Sulla questione si apre un ampio dibattito. Recentemente i presidenti degli Ambiti Territoriali della Caccia di Puglia (Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto) hanno lamentato la poca attenzione dell’assessore al ramo nei confronti delle problematiche del mondo venatorio ed hanno evidenziato le criticità da risolvere in tempi rapidi, ivi compresa la necessità di istituire un tavolo di lavoro per la riforma della Legge Regionale 27/98.