Un pranzo da amici, cacciatori, in quel di Agnosine, in provincia di Brescia, e precisamente al rifugio Bertagnolli per la consueta“festa di primavera”, non poteva prescindere dal tradizionale spiedo, che da queste parti, soprattutto tra capannisti, è qualcosa di sacro. Ma i 150 commensali, proprio sul più bello, intorno a mezzogiorno, si sono visti interrompere la festa da un blitz dei Carabinieri Forestali, allertati da non si sa chi tra gli animalisti, per il sospetto che tra quegli uccelli si trovasse ad essere arrostito anche qualche esemplare di specie protetta. Invece niente da segnalare, cesene, merli e tordi, tutti uccelli cacciabili. I Carabinieri, pare, li abbiano controllati uno ad uno dagli scrupolosi agenti.
“Ci è stato detto dagli agenti che la loro visita era dovuta a una segnalazione mirata”, si legge in una nota dell'Acl, che ha organizzato l'evento. “Non condanniamo e non vogliamo criticare il servizio svolto dai carabinieri – scrivono i cacciatori – ma siamo preoccupati del fatto che da mesi bruciano le nostre montagne e le forze dell'ordine non ne vengono a capo. Gli autori di questi gesti ignobili, che non sono cacciatori, se ne girano liberi e impuniti perché i controlli sui monti latitano”. “E' facile mostrare i muscoli contro i cacciatori che hanno la fedina penale pulita", scrivono.
A pranzo c'era anche il sindaco di Agnosine, Giorgio Bontempi, che come ogni anno ha partecipato all'evento. "Da Sindaco e uomo delle istituzioni- sottolinea - non commento la verifica delle forze dell’ordine loro fanno il loro lavoro, ma mi domando i figli dei fiori che hanno segnalato e chiesto di verificare cosa speravano di fare? Rovinare la festa di 140 cacciatori che essendo in possesso della licenza di caccia hanno la fedina penale pulita, faccio un invito a questi miei cittadini ambientalisti contrari alla caccia: preoccupatevi di disturbare le forze dell’ordine quando notate spacciatori e ladri, abbiate la stessa cura dei monti e del nostro territorio tanto quanto ne hanno i cacciatori, grazie!!!".