Una lettera del segretario della CCT Marco Romagnoli risponde pubblicamente alla missiva inviata da Lamberto Cardia, Presidente Enalcaccia, in merito alla incompatibilità dello statuto della stessa alla partecipazione alla conferazione. “Siamo sinceramente dispiaciuti per le argomentazioni che il testo a Sua firma propone per rigettare un decisivo passo in avanti della prospettiva di una casa comune dei cacciatori in Toscana con la partecipazione di Enalcaccia: il cortese diniego a prendere in considerazione quanto peraltro sollecitato anche da tanti cacciatori aderenti alla Sua Associazione è tutto rinviato ad una motivazione formale, ad un articolo di statuto" scrive Romagnoli.
Ma questa posizione appare del tutto nuova. "La partecipazione di Enalcaccia al C.R.A.VE.T. (Comitato delle Associazioni Regionali Venatorie Toscane), insieme a Liberacaccia e Italcaccia - sottolinea Romagnoli - non pose problemi di compatibilità statutarie. E’ evidente che il grado di coinvolgimento, la responsabilità e l’impegno implicito nell’adesione alla CCT rispetto al C.R.A.VE.T. è considerato eccessivo”.
Continua poi Romagnoli: "la citata sovrapposizione con il progetto Fenaveri, che in Toscana non esiste, appare poco fondata, essendo decisamente e radicalmente diverso per qualità e sostanza il livello di unità raggiunto dalla CCT, come testimoniano statuto, finalità e mole di attività si qui svolte. L’augurio che la Fenaveri possa compiere passi in avanti e la consapevolezza che questo sia il livello oggi possibile di unità delle Associazioni nazionali aderenti, non può e non deve rallentare il cammino di realtà che oggi si pongono ed hanno in parte raggiunto obiettivi più avanzati. Ci pare francamente molto più in contrasto con le finalità Fenaveri il cartello costituito regionalmente con la Liberacaccia".
Secondo Romagnoli ci sono altre motivazioni, probabilmente legate ai problemi di incertezza determinati dalla recente grave spaccatura maturata all’interno di Arci Caccia. "Una situazione che preoccupa anche noi, e che si auspica possa positivamente risolversi con la permanenza di questa Associazione nella Confederazione. Questa è la ragione per la quale la CCT ha deciso di concedere all’Arci Caccia nazionale, subentrata al gruppo dirigente toscano, il tempo necessario per prendere atto e visione di tutto quanto serva ad una convinta partecipazione".
Chiude poi il segretario CCT: "Una risposta motivata da ragioni formali e contraddittorie, non basterà sicuramente a convincere i tanti cacciatori impegnati per la costruzione dell’unità del mondo venatorio e appare francamente deludente. Mentre restiamo fiduciosi in un ripensamento che valuti il merito, i fatti e l’attività svolta rispetto a considerazioni di tipo politico, le porgo i più cordiali saluti".