Claudia Dei è una ventenne di Monteriggioni (SI). All'universit�studia Tecniche di Allevamento ed Educazione Cinofila ed è una cacciatrice. “Vado a caccia fin da piccola” dice pensando alle prime uscite insieme al babbo.
Il suo primo cane, all'età di sei anni, è stato un breton femmina. Oggi, con il padre, possiede sei cani, che addestra personalmente per la caccia alla selvaggina da penna. Andare a caccia per lei è naturale, “seguo l'istinto dei miei cani, che è fortissimo. Mi piace affrontare la caccia più da cinofila, per questo ho iniziato a fare le gare, anche a livello ENCI. Il mio obbiettivo é riuscire ad aprire un allevamento e diventare un addestratore di professione”.
“Quello che mi dispiace é che spesso i cacciatori sono giudicati con disprezzo dalla gente, ma alla fine la caccia é un istinto che esiste in tutti gli animali, compreso l'uomo. Non si può giudicare questo, altrimenti dovremmo usare lo stesso metro per tutte le creature. Il leone non caccia certo la gazzella per cattiveria e nemmeno l'uomo. Certo la caccia non é la primaria fonte di sostentamento ed infatti é giusto che ci siano dei limiti. Se si va a caccia con il cervello, si rispetta l'animale e poi lo si cucina. Sinceramente non ci vedo molta differenza da chi va alla Coop e prende l'amburgher fatto con carne di animali nati e vissuti in una stalla di due metri per due”.
“Tutti i cacciatori che conosco io – continua Claudia - posso garantire che sono gente per bene che ama e rispetta i propri cani, l'ambiente e gli altri cacciatori. Sicuramente ci sarà anche gente meno per bene, ma questa è una costante di ogni gruppo sociale”.
Chiude con un invito ai suoi coetanei. “La caccia in generale è un mondo affascinante e può anche essere considerata uno sport salutare, ci vuole fiato ad andare a giro per i campi a giornate intere! Per questo motivo la consiglio ai giovani”.