In una lettera inviata in Regione, la Libera Caccia Emilia Romagna esprime il proprio dissenso per quanto previsto dal calendario venatorio 2017-18 in merito alla gestione della starna e della pernice rossa. L'associazione lamenta piani gestionali difficilmente applicabili in nelle diverse realtà territoriali della Regione e non condivisi in sede di consulta faunistico venatoria.
“La pernice rossa è presente sui nostri territori grazie ai passati ripopolamenti, finanziati interamente con le risorse dei cacciatori stabilizzandosi pur essendo oggetto di prelievo, mentre la starna sta subendo negativamente l’attuale agricoltura intensiva” osserva Anlc segnalando all'Assessora Simona Caselli che “sarebbe opportuno proporre dei piani gestionali meno onerosi e con meno vincoli faunistici”.
"Per la pernice rossa, essendo già gestita territorialmente e prelevabile per quantità minime, crediamo che sia convenevole vista la presenza consolidata nel territorio, di mantenerla come specie cacciabile e non vincolarla ai distretti e alle norme dell’allegato G. Conseguentemente lo stesso principio gestionale lo proponiamo per la starna, è auspicabile un progetto più schematico e meno dispendioso di quello da voi proposto, utilizzando le attuali zone vocate protette per un ripopolamento studiato e orientato al consolidamento dei ceppi esistenti a favore di un irradiamento naturale sul territorio per un prelievo quantitativo limitato".
Chiude Anlc: "sollecitiamo codesto Assessorato ad una opportuna e ulteriore verifica dell’allegato in essere perché si possa ripristinare una gestione delle specie più consona alle attuali esigenze venatorie, nel rispetto delle diverse esperienze gestionali e dei relativi risultati, con l’obbiettivo di un prelievo condiviso eco-sostenibile".