Il Consigliere regionale lombardo Alessandro Sala rende noto che i propri emendamenti al decreto semplificazione sono stati approvati in commissione agricoltura lo scorso 4 maggio e fanno già parte del testo che andrà in consiglio regionale il giorno 16 maggio e che modificherà la legge regionale sulla caccia.
Il primo emendamento presentato da Sala intende garantire una certa libertà venatoria sul territorio, modificando le norme sull'opzione di caccia. "Fermi restando il numero massimo consentito di giornate di caccia fissato dall'articolo 40, comma 13, e il disposto circa l'esclusività dela forma di caccia [...], il cacciatore che ha optato per una delle forme di caccia [...] a partire dalla terza domenica di ottobre di ogni stagione venatoria, può disporre gratuitamente, sulla base di criteri approvati dalla Giunta regionale, di un pacchetto di dieci giornate fruibili in tutti gli Atc o nella zona di minor tutela dei Ca per la caccia alla selvaggina migratoria, anche con l'uso di richiami vivi, esclusivamente da appostamento temporaneo, raggiungibile con il fucile riposto nella custodia" recita il testo di riforma.
Un altro emendamento approvato consentirà l'addestramento cani durante tutta la stagione venatoria fino all'8 dicembre, giorno della chiusura della caccia alla lepre sedondo il calendario venatorio, ad eccezione della zona di maggior tutela della zona Alpi. Attualmente è consentito solo nei 30 giorni antecedenti l’apertura della stagione venatoria. Un altro emendamento interviene semplificando in termini di istruttoria la scelta sull'opzione della forma di caccia nei comprensori alpini. Avrà "Ha validità annuale e si intende confermata se entro il 31 marzo di ogni anno non viene presentata alla Regione o alla provincia di Sondrio richiesta di modifica".
Ok anche per il testo di Sala che intende fare chiarezza rispetto al divieto di allevare o addestrare cani da caccia in determinate zone e alle conseguenti sanzioni, evitando dubbi interpretativi. Dice l'emendamento: si applica la sanzione amministrativa da 103 a 619 euro ed è disposto dalla Regione o dalla Provincia di Sondrio per il relativo territorio il ritiro del tesserino per un anno a chi addestra o allena cani nelle zone vietate. In caso di recidiva, la sanzione sarà raddoppiata.
Apprendiamo da una nota della Federcaccia di Brescia che ci sono anche altri emendamenti approvati. Come quello presentato dal gruppo del PD che rende possibile l’invio a casa del tesserino venatorio. O quello, sempre del Pd che va a ripristinare il comma 3 art. 47 della legge 26/93 inerente l’indennizzo dei danni provocati dalla fauna inselvatichita. Il comma 3 che con la legge si vuole abrogare recita “i nuovi impianti che fruiscono di finanziamenti CEE debbono già prevedere nella domanda di contributo le opere di difesa dei danni provabili dalla fauna selvatica e domestica inselvatichita. Per tali impianti non sono ammesse richieste di indennizzo danni” Con l’emendamento si chiede quindi di lasciare il comma così com’era in quanto norma di buon senso.
Anche il Movimento 5 Stelle ha visto approvata una proposta di emendamento, per rimuovere dai nominati delle associazioni agricole negli ATC l’ente nazionale per la Cinofilia. Questo emendamento ha registrato il voto favorevole del Movimento, della Lega e dell’Alleanza Popolare. Si sono espressi contrari il PD, la Lista Maroni e il presidente Cavalli. Questi emendamenti ora dovranno passare dalla Commissione II Affari Istituzionali prima di arrivare alla fase finale di voto in Consiglio Regionale.