Anche la Federcaccia Forlì Cesena in un comunicato protesta per il mancato accoglimento da parte della Regione Emilia Romagna delle indicazioni dei cacciatori romagnoli in calendario venatorio. In particolare, si evidenzia nella nota, nell'allegato G impone stravolgimenti radicali per la gestione ed il prelievo della piccola selvaggina stanziale, a starna e pernice rossa soprattutto.
La protesta in realtà si estende agli interi Atc di Forlì Cesena, Ravenna e Rimini, che in un documento inviato in Regione, contestano sia le innovazioni per i distretti sulla stanziale, sia il metodo adottato per l'attuazione. La Fidc dal canto suo sottolinea l'incoerenza delle scelte anche dal punto di vista delle leggi regionali attuali, dei piani faunistici venatori provinciali, ancora validi, e del fatto che eventuali distretti sono disciplinati e già previsti come facoltativi.
Fidc ribadisce la contrarietà alla obbligatorietà dei distretti. “La Regione – sottolinea – pretenderebbe un'individuazione geografica ad oggi inattuabile del distretto e vorrebbe una programmazione di miglioramenti ambientali, che di per sé sarebbe buona cosa, ma non certo attuabile in tempi brevi e con interventi estesi. Vorrebbe inoltre una rapidissima formazione dei cacciatori senza tenere conto delle difficoltà numeriche e dei titoli già posseduti. Il monitoraggio – prosegue Fidc Forlì Cesena – delle popolazioni è cosa condivisibile, rimane comunque un piano di azione nazionale rivolto alla sola specie starna”.
Si solleva poi preoccupazione sulle certificazioni dei fornitori per le immissioni e si considerano esagerate le modalità di stesura dei piani di prelievo e la stessa raccolta dei dati giornaliera. Federcaccia conclude avvisando che non mancherà di sostenere gli Atc qualora decidessero di non provvedere alla stesura dei piani di gestione per starna e pernice rossa. Imputando la responsabilità alla sola regione.