Il disegno di legge di modifica della normativa sulla caccia in Puglia ("Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio") è al centro di una battaglia dell'Enpa, rimbalzata sui quotidiani nazionali, che nelle scorse ore ha invitato i suoi sostenitori (800 mila quelli iscritti alla pagina facebook), a protestare contro la Regione per la disposizione che potrebbe autorizzare il controllo anche di cani e gatti vaganti nelle campagne.
All'articolo 31, dove si parla del Controllo della fauna, il comma 4, ricalcando pari pari ciò che per la precisione è già in vigore nella legge attuale, recita: "Il presidente della Giunta regionale, sentito l'Ispra, può autorizzare il controllo di qualsiasi specie di fauna selvatica, nonchè dei cani e dei gatti inselvatichiti, che, moltiplicandosi eccessivamente, arrecano danno alle colture agricole, al patrimonio faunistico, alle attività e produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche, ai beni storico-artistici. Il controllo può essere autorizzato anche ai fini di una migliore gestione del patrimonio zootecnico per la tutela del suolo, per motivi sanitari e per la tutela della salute pubblica, nonchè per la selezione biologica".
Dopo le tante proteste ricevute, il Governatore Emiliano ieri si è affrettato a smentire categoricamente, rispondendo con un post, tutt'altro che formale, su facebook: “Qualche burlone sedicente 5stelle (ma io non ci credo) ha messo in giro un post facebook che dice che in Puglia si aprirà la caccia a cani e gatti. È una caxxata totale. In Puglia mai nessuno darà la caccia a cani e gatti, dovrebbero passare sul mio cadavere. Bannate quel deficiente che vi ha detto queste bugie. Fate girare. Grazie”.
Tirato in ballo da Emiliano, il Movimento 5 Stelle replica: "Il sedicente presidente di Regione rimedia una ennesima brutta figura. La notizia non l'ha diffusa il M5S, ma un'importante associazione animalista e il ddl in oggetto esiste e arriva in seduta congiunta della II e IV commissione regionale con passaggi, certamente ambigui, sui quali discuteremo".
Intanto sulla questione, interviene anche l'assessore regionale all'Agricoltura Leonardo Di Gioia, che ha firmato il provvedimento. “Si tratta di un caso residuale, semplicemente un caso di scuola – come scrive anche il quotidiano La Repubblica – Abbiamo semplicemente armonizzato le varie normative e le abbiamo adeguate a quelle nazionali. Il disegno di legge ricalca esattamente la legge regionale 27 del 1998, in vigore per quasi vent’anni, compresa la parte su cani e gatti inselvatichiti“.