“Anche quest’anno abbiamo sviluppato e portato a termine importanti progetti formativi all’interno delle scuole del territorio bresciano, credendo fortemente nel valore di questi percorsi in grado di coinvolgere, sensibilizzare e stimolare un forte interesse nei ragazzi coinvolti. È arrivato giugno, le scuole stanno finendo ed è ora di fare un bilancio di quanto fatto”. Lo scrive in un comunicato la Federcaccia di Brescia, riferendo dei risultati ottenuti.
Per quanto riguarda Chioccolamente, progetto pensato per la scuola secondaria, anche quest’anno il progetto ha saputo valorizzare l’arte venatoria ponendo tale pratica in armonioso accordo con l’ambiente naturale e l’evoluzione dell’uomo. Il setting d’aula si è arricchito con l’utilizzo della location del forno fusorio di Tavernole S/M, per porre in contatto la pratica della caccia con le arti e lavorazioni storiche del ferro.
La realizzazione del progetto presso l’istituto superiore Beretta ha previsto anche un convegno nella giornata del 25 marzo 2017 in cui sono intervenuti sia il consigliere provinciale Romano Bregoli per la spiegazione della normativa venatoria e dell’utilizzo dei roccoli, sia l’azienda armiera Bettinsoli per un momento di studio tecnico sull’arma a bascula utilizzata nella caccia. Gli interventi in aula si sono conclusi con un test selettivo che ha designato i 15 partecipanti al week – end formativo per l’apprendimento dell’arte del chioccolo in ambiente montano. Nei giorni 27 e 28 maggio 2017 i corsisti, ospiti del rifugio alpino di Campei de Sima, si sono cimentati nello studio della morfologia del merlo, del tordo sassello, del tordo bottaccio e dell’allodola imitandone anche il canto.
Il progetto “C’era una volta un albero, un uccellino e un cacciatore” invece, strutturato come un laboratorio di apprendimento attraverso diversi linguaggi, dal musicale alle forme artistiche di creazione dei burattini, quest’anno ha visto protagoniste 5 scuole primarie che hanno condiviso l’uscita didattica al roccolo Corioni di Cologne in data 19 e 24 maggio 2017. La presenza dei tre elementi della catena silvana, ovvero l’albero, l’uccello e il cacciatore, ha permesso di armonizzare la presenza umana all’interno dell’ambiente naturale, riscoprendone la cura per il territorio in cui pratica l’arte venatoria e il rispetto delle regole. La presenza delle scolaresche all’interno del roccolo, accompagnate da Cappuccetto Rosso e dalle sue fiabe musicate, ha permesso di valorizzare il patrimonio artistico che queste strutture rappresentano stimolando un sempre maggior rispetto per le tradizioni locali.