Federcaccia Piemonte, insieme ad Enalcaccia ed E.P.S., ha conferito all’Avv. Prof. Paolo Scaparone, del Foro di Torino, mandato per presentare ricorso avverso al Calendario Venatorio stagione 2017/18 di Regione Piemonte. Il documento, presentato dall’assessore Giorgio Ferrero e votato dalla Giunta nello scorso mese di aprile, viene contestato dalle tre Associazioni Venatorie riconosciute (l.157/92) per il suo contenuto fortemente discriminante nei confronti dei cacciatori piemontesi, costretti ad affrontare l’ennesima stagione venatoria penalizzati rispetto ai colleghi d’altre regioni italiane in termini di specie cacciabili, carnieri, date d’apertura e chiusura.
“Era un atto dovuto” ha detto il Presidente di Federcaccia Bruno Morena, “i nostri cacciatori meritano rispetto, e con Regione Piemonte questo non avviene. E’ già il terzo anno consecutivo che siamo costretti a ricorrere al TAR, e sebbene questi ci dia sempre ragione ed imponga la modifica del calendario, l’assessore Ferrero pare non tenerne conto, perpetrando ogni volta nell’errore.”
“Al dialogo noi abbiamo sempre creduto” ha aggiunto Morena, “e da quando sono nate le regioni la politica e il mondo venatorio piemontese l’hanno sempre avuto; certo tra alti e bassi, ma con reciproco rispetto. Ora non è più così, e la Regione sembra impegnarsi solo più ad imporre le sue volontà, dimenticando come la caccia piemontese non costi un euro di denari pubblici ai contribuenti, essendo pagata e sostenuta integralmente dai cacciatori.”
Il Prof. Scaparone depositerà il ricorso nei termini di legge, entro i prossimi giorni, ed il TAR Piemontese dovrà esprimersi prima dell’inizio della stagione venatoria, prevista per la quarta domenica di settembre; nel frattempo lo stesso Tribunale amministrativo arriverà a sentenza su altri importanti quesiti posti da Federcaccia ed altre associazioni: il 14 giugno con quello sulle specie vietate alla caccia con legge regionale (pernice bianca, allodola, lepre variabile oltre a 12 specie di anatidi e migratori), e che rischia di veder coinvolta nella risoluzione del problema la stessa Corte Costituzionale cui potrebbe essere rimessa la questione di legittimità, oltre a quello sulla così detta “razionalizzazione di A.T.C. e C.A.”, operazione voluta dall’assessore e contestata dal mondo venatorio. In questo caso l’udienza è fissata per l’11 luglio. (Federcaccia Regione Piemonte)