L'allarme cinghiali a Trieste ha portato
all'emanazione di un piano per ridurre il numero degli esemplari, ultimamente in forte aumento soprattutto nelle zone urbane
a causa soprattutto all'incoscienza di troppe persone che posizionano sistematicamente ciotole di cibo nei pressi delle abitazioni, cosa che incentiva i cinghiali a tornare sempre più numerosi.
La regione Friuli Venezia Giulia ha prorogato
l'autorizzazione degli abbattimenti in deroga di 100 esemplari anche fuori dei confini delle riserve di caccia e quindi in prossimità dei centri abitati,
le operazioni saranno condotte dai guardiacaccia dell'amministrazione provinciale. Il vicepresidente provinciale con delega alla caccia e alla tutela della flora e della fauna Walter Godina ha fatto appello al buonsenso della cittadinanza, che in parte si è scagliata contro gli abbattimenti scrivendo alle mail istituzionali: “Se da un lato la Provincia è deputata a tutelare la flora e la fauna del territorio -ha dichiarato Godina -, dall'altra non può non tener conto dei pericolosi episodi che ci sono stati segnalati”.
Il piano, costato alla Provincia 20 mila euro, oltre agli abbattimenti prevede anche l'istallazione di particolari recinzioni con corrente elettrica.