In considerazione degli
squilibri numerici degli ungulati nei boschi italiani, emersi con forza anche dall'ultima conferenza sulla caccia di Arezzo (150 mila cinghiali solo in Toscana),
l'Onorevole Susanna Cenni ha lanciato un appello affinchè si giunga al più presto “ad una proposta condivisa e sostenuta da tutte le forze parlamentari per l'emergenza ungulati, nell'interesse degli agricoltori e dei cittadini”. L'esponente parlamentare nelle file del Pd nonché membro della Commissione parlamentare Agricoltura ha portato all'attenzione l'emergenza
richiamando tutte le parti politiche ad una presa di posizione sul tema sottolineando quanto sta accadendo in proposito al Parlamento “Da settimane – ha dichiarato la Cenni - abbiamo avviato una serie di audizioni di tanti soggetti interessati al tema per raccogliere dati certi e relazioni scientifiche che ci serviranno per produrre normative utili ad affrontare l'emergenza. Le normative dell’Unione Europea sul contenimento e sugli abbattimenti impongono, infatti, che gli interventi siano autorizzati da dati scientifici. Tali norme non sono ‘aggirabili’ e non dipendono, quindi, dalla buona volontà dei singoli amministratori. Non a caso più volte, in passato, ci sono state sentenze di sospensione a seguito di ricorsi”.
Le soluzioni secondo la deputata passano per due importanti obiettivi: vietare le nuove immissioni di ungulati introducendo pesanti sanzioni per quelle effettuate al di fuori di una normale programmazione venatoria e “
l'individuazione di misure di urgenza che possano consentire alle Province ed alle Regioni, in possesso di monitoraggi e dati affidabili, di procedere alla programmazione e all’esecuzione di azioni di contenimento degli ungulati".