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News Caccia

All'Università di Cagliari presentati i dati del Centro Studi beccaccia


venerdì 9 giugno 2017
    

Centro Studi Beccaccia Cagliari Si è tenuta a Cagliari, presso l’aula Salis dell’Università degli Studi, la relazione triennale sull’attività svolta dal CSB Centro Studi Beccaccia della Sardegna. La conferenza, introdotta dal presidente del CSB Sardegna Michele Cadeddu, è stata tenuta dal dottor Paolo Pennacchini, presidente FANBPO (organo che accorpa tutte le associazioni nazionali dei beccacciai europei) davanti a una platea composta da appassionati, rappresentanti di categoria e delle istituzioni regionali.
 
Nel corso dell’incontro è stato spiegato quale ruolo il programma del CSB occupi nel panorama europeo dello studio della Scolopax rusticola. Nell’illustrare il risultato dei dati raccolti tramite la partecipazione volontaria dei cacciatori sardi, l’incontro ha evidenziato lo stato di salute della specie e le caratteristiche che l’isola riserva nei confronti della beccaccia a confronto con i dati provenienti dal resto d’Italia e d’Europa.
 
L’obiettivo che il CSB Sardegna si pone è quello di diffondere una coscienza del prelievo venatorio legata al reale stato di conservazione della specie: “La visione in chiave presente e futura della caccia alla beccaccia ma in generale dell’attività venatoria tutta deve necessariamente vedere i cacciatori coinvolti in prima persona nel ruolo di attenti osservatori e coadiutori nella gestione degli studi e dei censimenti sulle specie” ha dichiarato il presidente del CSB Sardegna Michele Cadeddu al termine della conferenza.
 
Il presidente di CSB, Michele Cadeddu, evidenzia in sintesi i dati presentati durante il convegno. "La Sardegna presenta una age ratio (rapporto giovani-adulti) molto più sbilanciato che in qualsiasi altra regione, con un rapporto di 60 a 40. Questo è dovuto a molteplici fattori, quali il trofismo particolare, la scarsa antropizzazzione e la fidelizzazione degli esemplari a compiere il viaggio fino alla Sardegna. Il peso, calcolato in più di tre anni di media, non supera i 290 grammi, anche questo un dato che si discosta dai parametri nazionali. I periodi di migrazione e di svernamento seguono, dato questo interpretabile dalle ali ricevute in particolari date della stagione, movimenti differenti a seconda delle annate, ma sempre in crescita o in calo con il confronto delle carte meteo europee; nell'ultima stagione, ad esempio, si è assistito ad un incremento del flusso in occasione dell'ondata di gelo che c'è stata nel resto dello stivale, ma che sull'isola non ha creato condizioni sfavorevoli".

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