Dopo le disposizioni della Consulta sull'illegittimità del controllo faunistico affidato ai cacciatori, si reistra l'intervento dei dirigenti di Coldiretti Liguria, preoccupati sulle possibili ripercussioni per i danni alle aziende agricole. “Abbiamo più volte sottolineato – dichiara il presidente di Coldiretti Liguria Gerolamo Calleri- che la presenza in numero incontrollato, di ungulati selvatici arreca gravi danni alle aziende agricole, devastando orti, coltivazioni, campi, uliveti, muretti di contenimento. Inoltre, sono fonte di danni alle opere pertinenti della rete viaria, andando quindi a costituire anche un potenziale pericolo per la circolazione dei veicoli, oltre a creare problemi di igiene, sanità, pubblica incolumità. Senza contare il danno economico, – continua Calleri – nel 2016 sono state ben 323 mila euro le risorse impiegate dalla regione per i risarcire, solo in parte, i danni da fauna selvatica”
“Bisogna lavorare per creare un sistema di fattibile – commenta il direttore Coldiretti Liguria Enzo Pagliano – che riesca a prevenire i danni, diminuendo concretamente la presenza dei selvatici, non solo attraverso l’abbattimento, ma tramite nuove formule che riducano nettamente le nascite in maniera preventiva”.
In particolare – secondo Calleri e Pagliano – la possibilità prevista del comma abrogato di abilitare soggetti volontari (c.d. “selecontrollori) alle operazioni di controllo faunistico era funzionale all’oggettiva mancanza, sul territorio, di un numero sufficiente di agenti di polizia regionale. La mancanza di personale e di strategie a lungo raggio rende ancora di più il territorio succube di quella che ormai può essere definita una vera e propria emergenza. |