Riceviamo e pubblichiamo:
Contenimento specie opportunistiche, Corte Costituzionale evidenzia vuoto legislativo. Federcaccia Umbra chiede alla Conferenza Stato-Regioni un intervento sanatorio tempestivo
Abbiamo appreso sulla stampa della sentenza numero 139 del 23 maggio u.s. della Corte Costituzionale che, accogliendo un ricorso presentato da alcune sigle animaliste avverso la legge regionale ligure sulla caccia, potrebbe andare ad incidere – tra le altre cose – sull’attività di contenimento delle specie opportunistiche-invasive, praticata a stagione chiusa per ridurre i danni alle colture e alla biodiversità.
In merito Federcaccia Umbra ha da precisare due aspetti:
1. La sentenza non riguarda l’attività venatoria in sé. Pertanto, più che paventare immani danni al mondo venatorio, riteniamo razionale parlare di problema di vuoto legislativo, che riguarda soprattutto la legge sulla caccia di una Regione, ma che senza dubbio penalizza il mondo agricolo in primis e poi quello ambientalista, dato che – in ultima analisi – la mancanza di controllo delle specie esuberanti nuoce alla biodiversità.
2. Venendo ai prelievi di contenimento, queste operazioni – legittimamente poste in essere nell’ambito di ben precise delibere regionali – sono state sempre condotte dai selettori con sacrificio economico e dispendio di tempo ed energie personali, senza alcun compenso ma solamente per passione e spirito di servizio, nei confronti del mondo agricolo e dell’equilibrio fra le varie specie selvatiche. Per noi l’attività venatoria è quella stabilita dai vari calendari regionali.
Chiediamo pertanto con forza alle Regioni che, qualora non lo abbiano già fatto, si attivino tempestivamente presso il Governo nazionale per risolvere il problema con le opportune integrazioni alla normativa vigente, al fine di sanare un vuoto che crea disagio e anche, ci permettiamo, una leggera ilarità. Ci sembrerebbe infatti quasi ridicolo, se la situazione non fosse drammatica, il fatto che le forze dell’ordine dell’Italia centrale – già duramente e nobilmente impegnate nelle attività di assistenza post-sismica, senza contare tutta l’ordinaria amministrazione – dovessero distrarre le già esigue risorse per dedicarsi all’abbattimento di cinghiali, cornacchie e volpi.
Auspichiamo quindi un rapido intervento governativo e , nel frattempo, chiediamo a tutti – mondo agricolo, venatorio e ambientalista – di usare il buonsenso in attesa del necessario aggiornamento normativo nazionale, senza creare inutili dissapori e conflitti. Resta ovviamente inteso che, nella malaugurata ipotesi che tali aggiornamenti legislativi non dovessero giungere, il mondo venatorio sarà costretto a tirarsi fuori dalla gestione. Ciò significa che la nostra responsabilità per i danni alle colture sarà limitata ai soli mesi di regolare stagione venatoria alle specie opportuniste.
Perugia, 20 giugno 2017
Ufficio Stampa Federcaccia Umbra