È questo messaggio che il Tavolo della Caccia, voluto fermamente dalle europarlamentari Lara Comi e Renata Briano, ha lanciato ai vertici della Regione con l’unitaria presenza delle Associazioni venatorie che in Lombardia hanno una radicata presenza sul territorio e i cui dirigenti e soci, durante tutto l’anno, sono impegnati in un articolato programma ben oltre i soli mesi della stagione di caccia, affermandosi invece nella società civile (pulizia di boschi e torrenti, assistenza alle iniziative locali nei vari comuni, formazione e informazione sull’ambiente, attenzione alla gastronomia a base di selvaggina, recupero di sentieri montani, ecc.). In questo contesto si è sviluppato un sereno e costruttivo dibattito, punteggiato da alcune sommesse critiche rivolte a chi attualmente governa la Regione, nell’ambito di una forte burocrazia che mal si concilia con il “fare concreto” che la gente lombarda richiede a gran voce.
Lara Comi e Renata Briano hanno, invece, snocciolato il loro lavoro unitario a Bruxelles per il “Sistema CACCIA”, che passa sopra ai partiti e che rappresenta la vera sintesi del loro impegno politico di legame con il territorio e con un laborioso tentativo di far crescere più responsabilità operativa nei confronti delle istituzioni romane e regionali. E sul punto la Regione dovrà pur comprendere le richieste, più che legittime, della base dei suoi cittadini. Questo, in sintesi, il positivo risultato di un incontro che ancor più dovrebbe dimostrare quanto contino unità e coesione interne di un mondo che potrebbe diventare una forza d’urto notevole, come hanno fatto a Bruxelles queste due deputate, Lara Comi e Renata Briano, che hanno ben compreso i problemi di una vasta categoria di cittadini. L’Europa, da Brescia, anche questo chiede alla Lombardia. (Anuu Migratoristi)