Dopo Liberacaccia Toscana e Federcaccia Toscana, nella polemica col responsabile dell'ufficio caccia della Regione Toscana, Paolo Banti, interviene anche la Confederazione Cacciatori Toscani, con questo comunicato, che pubblichiamo:
E QUESTA E' LA REGIONE? - La Confederazione dei Cacciatori Toscani esprime stupore, preoccupazione e indignazione per le recenti dichiarazioni che un impiegato della Regione Toscana, responsabile del settore Caccia e Pesca, ha affidato in veste ufficiale ai mezzi di informazione, attaccando nello specifico una nostra associazione, Federcaccia Toscana, e personalmente il vice Presidente Nazionale dell’associazione Libera Caccia Sisto Dati, cui va la nostra personale solidarietà.
Per quanto questo impiegato non sia nuovo a iniziative discutibili e uscite estemporanee, il caso in questione assume una particolare gravità perché siamo di fronte alla assunzione di un ruolo che ritenevamo fosse prerogativa della politica, per di più con toni offensivi e argomentazioni pasticciate.
Siamo certi che il Presidente Rossi non fosse al corrente delle azioni del suo dipendente, ma è altrettanto certo che esse ora richiedono una presa di posizione chiara sull’accaduto, anche per salvaguardare il rapporto tra la Regione e le Associazioni. E’ infatti inammissibile che esse siano additate al pubblico ludibrio con accuse di populismo, liquidando proposte e critiche come espedienti per assicurarsi consenso.
Trattandosi di materia ancora oggetto di confronto, sarebbe opportuno che ogni dichiarazione pubblica, fosse affidata a chi è responsabile dell’Assessorato, magari espresse con un minimo di rigore, con rispetto per gli interlocutori e con la terzietà delle istituzioni.
Se si tratti di distrazione o disinteresse dell’assessore competente non sappiamo, ma l’accaduto non sembra una mera questione di metodo o di forma, ma di sostanza. Del resto le criticità relative al funzionamento dell’Ufficio Caccia e Pesca sono note e sono state ripetutamente rappresentate al Presidente e all’Assessore, in forma orale e scritta, ricevendone sempre condivisione e impegni ad intervenire.
Oggi siamo di fronte al fatto inedito di un impiegato che si assume la rappresentanza istituzionale della Regione ed interviene pubblicamente per fare una polemica astiosa permeata da accuse gratuite.
Ci pare giunto il momento che i responsabili politici della Regione prendano seriamente in esame quanto avvenuto, e assumano i provvedimenti che riterranno necessari per tutelare la loro funzione e il rispetto dei cittadini e dei loro rappresentanti.
Segretario CCT Toscana
Marco Romagnoli
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