Si avvicina l’apertura della caccia, gli animi si surriscaldano e tutti nella stampa vogliono dire la sua, chi è favorevole alle mattanze, chi sostiene che sia un problema etico e chi inventa leggi e regolamenti per eradicare o perlomeno diminuire la presenza del cinghiale nella nostra Regione Toscana. L’unica verità è che dopo tanto fracasso e tante risorse sprecate risultati zero. Ceroni sponsorizza la pillola anticoncezionale, Franci invoca attenzione e rispetto perlomeno per la prole, Remaschi sostiene la Legge Obbiettivo e si accontenta dei modesti risultati ottenuti. Nessuno però si ricorda che i cacciatori, ostacolando la legge obbiettivo, avevano avvertito che i risultati sarebbero stati modesti e che era necessario intraprendere altre vie, collaudate e certe di risultati tangibili, come avviene nelle aree vocate al cinghiale assegnate alle squadre di cinghialai, monitorate e gestite tutto l’anno.
Ad ognuno il suo mestiere, politici che fanno i tecnici, tecnici che non conoscendo realtà e territorio pontificando soluzioni applicate nell’Europa del nord, che niente hanno a che fare con le nostre realtà, la nostra storia e la nostra cultura venatoria, creando problematiche e disagi nella gestione e nella salvaguardia dei cittadini e della biodiversità. Siamo un paese dove raramente riusciamo a focalizzare il problema, sederci intorno ad un tavolo e con le professionalità presenti, con i dati acquisiti, scevri di pregiudizi e interessi di parte trovare soluzioni a favore della comunità e dell’ambiente. Stiamo distruggendo tutto quello che ci circonda, non abbiamo rispetto per nessuno, un consumismo esasperato distrugge il nostro vivere e la nostra esistenza, dando spazio a scellerate scelte e pericolosi progetti. La modifica della Legge sui Parchi la N° 394, tornata al Senato per la sua approvazione, disegna l’Italia, e in particolar modo la Toscana, terra a completa tutela e gestione da parte dei comitati dei parchi e delle zone protette. La caccia anche nelle aree contigue, alle aree protette e ai parchi, in mano al mondo ambientalista e animalista, che rivendica nuovi contributi economici con tanti zeri, pensate che sia la soluzione per risolvere il problema degli ungulati, o gli interessi sono altri, il cinghiale con le sue problematiche serve a coprire interessi ben più grossi che trasformeranno il nostro territorio in un’oasi ingessata e impossibile da gestire.
Un popolo intelligente che non riesce a gestire la selvaggina e governare la sua massiccia presenza è un popolo sconfitto e alla deriva, noi cacciatori ancora abbiamo gli obbietti ben chiari e lotteremo per riportare chiarezza e conoscenza, nel rispetto dell’altrui diritti ma senza perdere di vista i nostri. Chiediamo più considerazione e dialogo, dateci la possibilità di esprimerci e con la collaborazione e la condivisione ragionevole siamo in grado di risolvere, in ambito ambientale e faunistico problematiche di ogni genere, come avviene da anni in tutta Europa. Per questo invitiamo i cacciatori e i cittadini il 21 Luglio, alle ore 21.00, ad un incontro pubblico a Grosseto in sala Pegaso nel palazzo della Provincia, per discutere sulle problematiche sopra esposte, per dare una svolta alla caccia in Toscana, interverranno: Marco Romagnoli segretario della Confederazione Cacciatori Toscani, Moreno Periccioli (Federcaccia), Franco Bindi (Anuu Migratoristi), Francesco Rustici (Associazione Regionale Cacciatori Toscani). (Luciano Monaci – Presidente Provinciale Federcaccia) |