Con l’aggravarsi dei danni causati alle coltivazioni dai cinghiali, l’anticipo della caccia di quindici giorni risponde alle nostre richieste avanzate a tutela degli agricoltori. A sostenerlo è la Coldiretti Ascoli Fermo dopo la decisione della Regione di fissare al 15 ottobre, invece che al 1° novembre, l’inizio dell’attività venatoria per gli ungulati esclusivamente per il territorio piceno e fermano. La proposta rientrava nel piano presentato dalla stessa Coldiretti nel corso di un incontro con i sindaci delle due province del territorio svoltosi ad Amandola, per fermare il proliferare degli animali selvatici che stanno rendendo sempre più difficile l’attività delle aziende agricole, oggi letteralmente assediate, con colture devastate e animali sbranati.
Ma per gli agricoltori ascolani e fermani c’è anche un’altra buona notizia. “Stiamo predisponendo gli atti assieme agli Ambiti territoriali di caccia per il pagamento dei danni relativi al 2015 – spiegano Paolo Mazzoni, presidente di Coldiretti Ascoli Fermo, e il direttore Alessandro Visotti –. Un segnale importante dopo gli inaccettabili ritardi nell’arrivo degli indennizzi per il 2014, con la speranza di potersi mettere ‘al passo’ ed evitare lungaggini che non fanno altro che esasperare le aziende agricole, al punto che sono ormai in molti a non denunciare più i danni subiti”. Secondo un’analisi della Coldiretti Marche il fenomeno costa ogni anno agli agricoltori e ai cittadini della regione circa 6 milioni di euro tra danni diretti e indiretti a cereali, legumi ortaggi, vigneti, ma anche ad automobili e persone, senza dimenticare i problemi all’assetto idrogeologico del territorio (Coldiretti).