Il passaggio migratorio ha risentito delle condizioni meteorologiche di una primavera poco determinante ed è stato a volte altalenante e a volte veloce a causa delle temperature inusitate per il mese di marzo ed esagerate per il mese di aprile, più vicino all’inverno che ai tepori di una bella stagione, con i venti che l’hanno fatta da padroni creando non poche differenze rispetto alla normalità. Il meteo, infatti, ci ha riservato giornate fortemente negative verso la metà di aprile, con pioggia e neve in montagna, e ritornando al bel tempo verso la seconda decade di maggio con temperature alte soprattutto al nord dove l’alta pressione è stata presente in maniera persistente, come avvenuto anche in tutta Europa.
Tra le specie oggetto di rilevamento il Tordo bottaccio ha avuto una migrazione non eccezionale, ma nel complesso interessante, rispettando le regole della sua tempistica migratoria. Invero, se da un lato le Cesene hanno regalato all’inizio di stagione buone osservazioni, al contrario del Tordo sassello si sono perse le tracce. I transahariani sono stati presenti a macchia di leopardo con contingenti frettolosi che hanno evidenziato ancora una volta quali siano state le zone prescelte per la loro sosta temporanea durante il viaggio verso i lidi di nidificazione. In questo spazio di tempo Balia nera, Prispolone, Averla piccola, Culbianco e Stiaccino si sono notati comunque in buon numero. In questo periodo, inoltre, nelle zone pianeggianti e collinari, ha avuto inizio la nidificazione di alcune specie più sedentarie come il Merlo, il Colombaccio e il Fringuello che hanno lievemente risentito di questi sbalzi di temperature ma, fortunatamente, senza subire notevoli perdite di nidiacei, anche se la colonnina del meteo in alcuni casi è scesa sotto la norma sorprendendo, ma non spiazzando, la fauna montana con alcune nevicate fuori tempo.
La successiva ondata di caldo africano, iniziata con la fine del mese di maggio, che ha imperversato per giorni su parte dell’Europa e sull’Italia, dopo aver toccato picchi di alta quota con la colonnina della temperatura a 32° registrati all’Osservatorio Ornitologico di Arosio tra mercoledì 21 e venerdì 23, con l’arrivo dei forti temporali tra la notte di sabato 24 e la domenica mattina, sembra attenuarsi e farci dimenticare i 49° della temperatura percepita a Ferrara nell’ultimo sabato del mese, con medie veramente al di sopra della norma, avvicinandosi al ricordo della torrida estate del 2003.
All’inizio dell’ultima settimana di giugno l’Italia sembra spaccata in due, con un sud dalle temperature veramente esagerate. Nel nostro Paese la nidificazione si preannuncia positiva e, purtroppo, sui nostri nidi la fanno da padrone Cornacchie grigie, Gazze e Ghiandaie a tutto danno dei piccoli nati, in barba agli ambientalisti che nulla sanno dell’eterno “dare e avere” della Natura che è molto dura con i suoi abitanti. (Anuu Migratoristi)