Riportiamo di seguito un'informativa diffusa su facebook dal consigliere regionale piemontese Gian Luca Vignale rivolta ai cacciatori:
"La Commissione Caccia mercoledì prossimo, 12 Luglio 2017, inizierà la discussione delle 3 proposte di Legge sull’attività venatoria in Piemonte. Una presentata dal sottoscritto, PdL n. 32, una dal Movimento 5 Stelle, PdL n. 196 e una presentata dalla Giunta regionale, DdL n. 182.
Sulla Proposta di Legge del Movimento 5 Stelle c’è poco da dire. Non potendo vietare la pratica della caccia perché consentita da legge nazionale è ciò che più si avvicina al divieto dell’attività venatoria. Se venisse approvata la loro proposta, in Piemonte sarebbero cacciabili solo il cinghiale (5 capi annui), la lepre comune (2 capi annui) e il fagiano (3 capi annui) esclusivamente nelle giornate di mercoledì e sabato. Ovviamente non è necessario fare commenti.
Anche il Disegno di Legge presentato dal Presidente Chiamparino e dall’Assessore Ferrero e sostenuta dal PD e da tutto il centrosinistra è fortemente punitiva.
Provo a riassumere solo alcune delle limitazioni previste dal DdL n. 182:
- Esclusione dal prelievo venatorio delle seguenti specie: fischione, canapiglia, mestolone, codone, marzaiola, folaga, porciglione, frullino, pavoncella, combattente, moriglione, allodola, merlo, pernice bianca, lepre variabile;
- Non previsione dell’istituzione di aree recintate per il prelievo degli ungulati, provenienti da allevamento, situate preferibilmente in comuni montani o collinari o svantaggiati o depressi;
- Adesione dei cacciatori a non più di due A.T.C. o C.A. nel corso della medesima stagione venatoria;
- Inasprimento di divieti e sanzioni;
- Limitazioni alle partecipazioni nei comitati;
- Semplificazione per consentire a un proprietario o conduttore di un fondo di vietare sullo stesso l’esercizio dell’attività venatoria (deve inoltrare al Presidente della Provincia, e per conoscenza all’ATC o CA di competenza, una richiesta motivata che in assenza di risposta entro sessanta giorni si intende accolta).
Ciò che ci dobbiamo domandare è se sia meglio una nuova legge che limita ancora l’attività venatoria all’interno della nostra regione o piuttosto tenerci la “leggina” esistente che comunque consentirebbe al Piemonte di avere “diritti venatori” paragonabili a quelli di altre regioni italiane, SE SOLO LA GIUNTA REGIONALE NE AVESSE LA VOLONTA'.
Da mercoledì come consigliere regionale che ha presentato l’unica proposta di legge finalizzata a migliorare la caccia in Piemonte (e anche da cacciatore) mi batterò affinché la nostra passione non venga ancora una volta mortificata".
Gian Luca Vignale