Il
Tar del Piemonte, sul ricorso delle associazioni venatorie, degli Atc e dei Comprensori Alpini contro le assurde limitazioni imposti negli ultimi due calendari venatori (divieto per diverse specie di acquatici, merlo e pernice bianca) nell'udienza di mercoledì 12 luglio ha deciso di rimandare la questione di legittimità alla Corte costtuzionale, come per altro richiesto dal mondo venatorio, che chiede di
impugnare la legge regionale con i suoi divieti in contrasto con la 157/92. Lo rende noto l'Avvocato Scaparone, che, per conto dei ricorrenti, porta avanti le battaglie contro la Regione.
"Vi informo che a seguito delle udienze di ieri avanti al TAR Piemonte per la sospensione del calendario venatorio 2017/2018 (R.G. n. 277/2017) e per l'annullamento del calendario venatorio 2016/2017 (R.G. 590/2016) - la prima relativa alla fase cautelare e la seconda relativa alla fase di merito dei rispettivi giudizi - il TAR Piemonte ha emesso per ora l'ordinanza n. 574/2017 riguardante la fase cautelare del primo giudizio. Con tale ordinanza il TAR dispone che il calendario venatorio 2017/2018 non viene sospeso, ma, con separata ordinanza, nell'ambito del giudizio di merito R.G. n. 590/2106 sul calendario 2016/2017, saranno rimesse alla Corte Costituzionale le questioni di compatibilità con la Costituzione e con la normativa europea relative alle leggi regionali con le quali la Regione ha vietato la caccia alla pernice bianca, all'allodola, alla lepre variabile, ad alcune specie di acquatici ed al merlo".
"La decisione, ancorché non comporti l'immediata sospensione del calendario venatorio, è da valutare positivamente perché risulta critica nei confronti della scelta della Regione di disporre con propria legge divieti di caccia a specie rientranti nell'elenco delle specie cacciabili contenuto nella legge statale n. 157/1992 - evidenzia l'avvocato delle associazioni venatorie -. A seguito della rimessione della questione di costituzionalità e di compatibilità comunitaria alla Corte Costituzionale questa potrebbe, ovviamente, annullare le leggi regionali contestate", fa notare.
La comunicazione di Scaparone continua informando anche sulle note dolenti. "Per contro il TAR, nell'ambito dell'ordinanza riguardante il calendario venatorio 2017/2018, non ritiene censurabili le limitazioni al carniere regionale stagionale nonché ai periodi venatori per le specie tortora, quaglia, beccaccia e altre affermando che la Regione si è mossa "sostanzialmente" nell'ambito delle indicazioni dell'ISPRA".
E aggiorna anche sull'altro ricorso, quello che riguarda la riforma degli Atc. "Con l'occasione, informo che il giudizio definitivo sul ricorso proposto dalle Associazioni venatorie, dal CA CN4 e dal Comune di Sauze d'Oulx avverso la deliberazione regionale che accorpa i comitati di gestione, modifica i criteri della rappresentanza delle associazioni venatorie in questi e introduce forme di incompatibilità per i soggetti designati a farne parte sia dalle associazioni venatorie sia dagli enti locali è stato fissato per la data del prossimo 18 ottobre. Il TAR Piemonte ha differito la propria pronuncia ritenendo "opportuno" estendere il contraddittorio agli ATC e ai CA piemontesi".
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