In occasione dell'ultima Assemblea nazionale della Federcaccia tenutasi poche settimane fa a Verona, è stata presentata la nuovissima indagine sociologica portata avanti dalla Federcaccia di Brescia sulla figura de cacciatore percepita dai bambini, frutto di uno dei tanti progetti portati avanti nelle scuole primarie del bresciano. A parlarne c'era la professoressa Silvia Luscia, che per conto dell'associazione venatoria si occupa del settore.
Lo studio è stato dato alle stampe da parte della Federazione in un opuscolo distribuito in occasione dell’assemblea (disponibile anche in formato elettronico), confidando che l’esperienza bresciana possa servire da ispirazione anche in altre realtà italiane, essendo essenziale da parte nostra una attenzione e un maggiore contatto con tutta la società e con i più giovani. Nel frattempo il progetto è proseguito e un nuovo ciclo di disegni ha consentito di approfondire i risultati dello studio, portando nuovi elementi di valutazione e confermando l’interesse e il valore dell’iniziativa.
Si legge nelle conclusioni: "Lo studio ha portato alla constatazione che la tradizione venatoria è ancora un punto di riferimento per la pianura e l'alta valle bresciana e sempre più la figura del cacciatore, in un contesto agrario quale quello della bassa bresciana, è legata alla figura del contadino, recuperando un legame primordiale che esiste tra queste due figure nell'evoluzione della specie umana. Maggiormente problematico è invece il riconoscimento di un ruolo tradizionale del cacciatore in ambienti industriali e fortemente multiculturali. Qui, dove la figura del cacciatore è stata almeno rappresentata, il recupero di tale soggetto è spostato più sull'asse militaresco recuperando ovviamente quel legame evolutivo ancora preistorico che vede l'esercito come evoluzione dei primordiali gruppi di caccia, ma ovviamente esprime un carattere aggressivo della figura in esame e più legato a contesti in cui la figura del soldato è socialmente più presente e visibile rispetto a quella del cacciatore. In questo contesto il lavoro sulla presentazione della sostenibilità di una caccia moderna, che usa consapevolmente l'arma per procacciarsi cibo, è l'obiettivo prioritario per creare una cultura della caccia anche nelle nuove generazioni che non la conoscono e la associano a stereotipi esterni e superati nel contesto italiano".