“Essere canaio vuol dire avere un compagno di avventura, collaborare in un lavoro di squadra che ti fa sentire un tutt'uno con il tuo cane”. Lo dice il ventiseienne Mirco Cerretti, appassionato cacciatore (cinghiale e lepre) di Villa Collemandina, nella Garfagnana lucchese. I cani sono la sua passione fin da piccolo. Ma i due interessi sono nati insieme.
“La caccia è la mia vita – ci scrive -, ci sono nato, è una passione che mi scorre nel sangue. CAccia significa essere a stretto contatto con la natura, rispettare l'ambiente, dimostrare determinazione e volontà, vista la quantità di tempo e pazienza che richiede. Tutte le forme hanno queste caratteristiche. Andare a caccia vuol dire anche fare sacrifici. Penso che sia un'arte, che bisogna avere nel sangue”.
La passione l'ha ereditata dal padre, con cui, proprio a caccia, ha passato dei momenti davvero speciali. “Ancora oggi il mio ricordo più bello a caccia è quello di una mattina passata con lui al capanno. Ricordo che si scherzava e si rideva tanto. Non lo scorderò mai quel giorno, una bella giornata e un buon carniere”.