In risposta alle critiche della Federcaccia Veneto in una nota scritta dal Vicepresidente regionale Oscar Stella sulla mobilità venatoria dopo la sentenza della Corte costituzionale, il consigliere regionale Sergio Berlato scrive:
"Ricordo ad Oscar Stella, che è uno dei dirigenti della Federcaccia del Veneto, che è stata proprio la Federcaccia del Veneto, per bocca di un altro suo dirigente regionale, a schierarsi contro la mobilità venatoria in Veneto ed a proporre ricorso presso il Governo.
Ricordo altresì che la Federcaccia del Veneto ha avuto per cinque anni (2010/2015) la possibilità di far approvare una legge sulla mobilità venatoria come volevano i suoi dirigenti, avendo a disposizione l’assessore regionale alla caccia Daniele Stival, uomo di Flavio Tosi, ancora oggi presidente della Federcaccia del Veneto. Mi chiedo come mai non abbiano voluto o saputo fare approvare questa norma nei cinque anni in cui avevano tutti gli strumenti a disposizione. Ricordo altresì che la Corte costituzionale, con sentenza n. 174 del 20 giugno 2017, ha dichiarato incostituzionale non solo l’articolo della legge veneta che riguarda la mobilità venatoria ma anche altri articoli, tra i quali:
a) l’articolo che riguarda i campi addestramento cani con l’abbattimento di animali da allevamento per tutto il tempo dell’anno, presentato per conto di Federcaccia dai consiglieri tosiani Conte, Casali, Negro, Bassi;
b) l’articolo presentato per conto della FIDC che avrebbe permesso l’utilizzo della barca per il recupero della selvaggina ferita, anche con l’uso del fucile, fino a duecento metri dall’appostamento, articolo presentato dai consiglieri Azzalin (PD) e Bassi (Tosi);
c) l’articolo che permetteva il contenimento dei cormorani, presentato dal referente della Fidc di Treviso, consigliere Possamai (Lega).
Ricordo altresì che, prima di fare approvare la proposta di legge sulla mobilità venatoria in Veneto, ho chiesto a tutte le associazioni venatorie di mettere per iscritto quale fosse la loro posizione sul testo che sarebbe stato posto in votazione presso il Consiglio regionale del Veneto, documento ricevuto in data 26 maggio 2016.
Ricordo infine che sono state proprio le associazioni venatorie ex CRAVN (FIDC, ANLC, ARCI, ANUU, Italcaccia) ad insistere per fare inserire nella legge della mobilità venatoria la deroga all’opzione di caccia che avrebbe consentito, a chi ha optato per la scelta di caccia di cui all’art. 12 comma 5 della l.s. 157/92, di usufruire di un pacchetto di 15 giornate da usare in mobilità, inserimento che ha causato l’impugnativa governativa.
Sulle mie pagine facebook ho già provveduto a pubblicare la documentazione relativa. In merito all’invito rivoltomi ad imparare a copiare da altri, ritengo che, alla luce dei numerosi articoli voluti dalla Federcaccia del Veneto e cassati con la sentenza n. 174 della Corte costituzionale, questi dirigenti non abbiano nulla di positivo da insegnare".