Il Tar dell'Abruzzo ha respinto il ricorso degli Atc Vomano e Salinello contro la delibera che ha autorizzato il selecontrollo ai cinghiali. Lo dichiara al sito ecoaltomolise Franco Porrini, Presidente dell'Atc Vomano. "La sentenza non è stata ancora pubblicata dal Tar Abruzzo - spiega all'Eco - certo è che il tribunale amministrativo ha respinto la nostra richiesta di sospensiva. Si potrà continuare ad abbattere cinghiali mediante selecontrollo? Non lo so, dipende da cosa farà la Regione nelle prossime ore".
Per i due Atc la Regione non ha fatto le cose per bene. "Bastava un po’ di buon senso da parte della Regione Abruzzo - dichiarava una ventina di giorni fa il presidente dell’Atc Vomano, Franco Porrini - non servivano ricorsi quando in maniera chiara e dettagliata abbiamo mostrato a tutti, presidente D’Alfonso compreso, quanti errori conteneva quella delibera. Adesso il ricorso è stato presentato solo per il territorio teramano, ma mi auguro che la Regione sospenda la delibera sull’intero territorio regionale a salvaguardia anche degli altri Atc. L’Ufficio caccia regionale funziona male e questa ne è l’ennesima dimostrazione. Ci auguriamo che l’assessore Pepe capisca gli errori compiuti e da lui stesso avallati, altrimenti è preferibile che abbandoni la politica per incapacità manifesta, fosse solo nel recepire i suggerimenti di chi ha maggiore preparazione in materia di lui”.
Il prossimo 24 luglio l'Atc Vomano terrà un incontro pubblico su questa situazione, a cui ha invitato i vertici della Regione. "Si deve individuare un percorso che sia comune e che sia rispettoso delle leggi regionali e nazionali. Negli ambiti territoriali di caccia queste questioni stanno causando non poche situazioni anomale dopo che per lungo tempo i consigli hanno lavorato sempre di comune accordo, sostenendo soprattutto le richieste degli agricoltori, i cui rappresentanti hanno sempre appoggiato, con il loro voto positivo, quelle che sono state proposte comuni. A pagarne le spese di questa situazione che non porta da alcuna parte sono tutte le parti in causa, i cacciatori, gli agricoltori, gli stessi cittadini che vedono un malfunzionamento complessivo dei pubblici uffici".