Il comune di Venezia ha deciso di sospendere la caccia per 60 giorni in due valli della laguna di Venezia, la Dragojesolo, di proprietà della famiglia Stefanel e la Grassabò dei Monti di Maserada, industriali del settore tessile. Lo dice un articolo de Il Gazzettino.it, quotidiano veneto, nel quale si spiegano anche i motivi di tale provvedimento drastico: una sorta di punizione ai cacciatori per alcuni illeciti riscontrati a gennaio scorso. Un blitz della polizia ambientale aveva infatti portato al fermo di cinque cacciatori, a cui erano stati contestati abbattimenti illegali. Oltre alle denunce penali e alle multe, ora arriva il divieto. I proprietari delle valli dovranno dunque aspettare il 15 novembre per aprire le postazioni di caccia riservati a facoltosi clienti. Il che, si legge sul Gazzettino, si traduce in un danno economico non indifferente per queste attività.
I proprietari ora potranno rivolgersi al Tar per fare ricorso contro il Comune. Secondo quanto riferisce il quotidiano la Dragojesolo pare già aver avanzato la propria difesa a palazzo Balbi sostenendo quanto aveva detto agli agenti, e cioè che le oche uccise erano finite vicino alle botti dei cacciatori trascinate dall'acqua ma che erano state uccise altrove.