Berlusconi sta studiando il copione del buon animalista. E' ciò che emerge da un articolo de Il Corriere della Sera, che ci aggiorna sulla pausa relax dell'ex premier in uno Spa Hotel a Mirano per dedicarsi a superare una “fase di stanca” dopo il logorante lavoro di ricerca dei candidati alle politiche e quello sugli approfondimenti tematici ai quali si sta dedicando con passione.
Ovvero, in primis, animali e ambiente nonostante le pressioni interne al partito lo mettano in guardia del malcontento di allevatori e cacciatori. Ma secondo le indiscrezioni trapelate nell'articolo di Paola Di Cairo, Silvio non sarebbe affatto preoccupato in tal senso, almeno per quanto riguarda la seconda categoria: “ormai sono pochissimi ad andare a caccia”, si sarebbe lasciato sfuggire il Cavaliere.
Il che lascia presupporre quel che già si sospettava: che tutta questa improvvisa passione animalista sia più un tentativo di interpretare il nuovo gusto nazional popolare che una vera presa di posizione idealista. E soprattutto, come giustamente in molti stanno facendo notare, Berlusconi non sta tenendo conto delle dimensioni socio economiche del settore armiero venatorio che vale quasi 8 miliardi di euro e conta su quasi 95.000 occupati.