I cacciatori europei possono idealmente essere avvicinati dal
coordinamento della Face, una sigla che riunisce le associazioni venatorie di
37 stati (di cui i
27 membri UE e 10 del Consiglio d'Europa), che in questo modo hanno la possibilità di
confrontarsi sui principali temi e di unire le forze su punti concordati.
L'Unione Europea non ha le competenze per esprimersi in materia di caccia in quanto il territorio è estremamente ampio e diversificato e
occorrono normative specifiche per ogni paese. Quello che può fare è dare delle
direttive di indirizzo su argomenti specifici che più o meno indirettamente
influenzano le leggi nazionali e regionali che regolano la caccia, una volta recepite. E' il caso per esempio della
Direttiva Uccelli, della direttiva di tutela delle superfici (Natura 2000), della Direttiva Armi da fuoco, della Direttiva sulla biodiversità, della Direttiva selvaggina e igiene e di alcuni provvedimenti su temi specifici come di recente è successo con il divieto di commercializzazione di
prodotti di foca e del piano di
gestione europeo sui cormorani. Il deputato europeo
Michl Ebner durante la Conferenza regionale sulla caccia di Arezzo ha illustrato nel dettaglio questi provvedimenti portando importanti spunti di riflessione. Prossimamente non mancheremo di proporveli.