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L'Europa e la caccia: cosa decide l'Unione Europea


lunedì 9 marzo 2009
    
Le direttive europeeI cacciatori europei possono idealmente essere avvicinati dal coordinamento della Face, una sigla che riunisce le associazioni venatorie di 37 stati (di cui i 27 membri UE e 10 del Consiglio d'Europa), che in questo modo hanno la possibilità di confrontarsi sui principali temi e di unire le forze su punti concordati. L'Unione Europea non ha le competenze per esprimersi in materia di caccia in quanto il territorio è estremamente ampio e diversificato e occorrono normative specifiche per ogni paese. Quello che può fare è dare delle direttive di indirizzo su argomenti specifici che più o meno indirettamente influenzano le leggi nazionali e regionali che regolano la caccia, una volta recepite. E' il caso per esempio della Direttiva Uccelli, della direttiva di tutela delle superfici (Natura 2000), della Direttiva Armi da fuoco, della Direttiva sulla biodiversità, della Direttiva selvaggina e igiene e di alcuni provvedimenti su temi specifici come di recente è successo con il divieto di commercializzazione di prodotti di foca e del piano di gestione europeo sui cormorani. Il deputato europeo  Michl Ebner durante la Conferenza regionale sulla caccia di Arezzo ha illustrato nel dettaglio questi provvedimenti portando importanti spunti di riflessione. Prossimamente non mancheremo di proporveli.
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3 commenti finora...

Re:L'Europa e la caccia: cosa decide l'Unione Europea

IO NON HO ANCORA CAPITO SE FACCIO PARTE DELL'EUROPA O DI UN'ISOLETTA IN MEZZO AL MERE. BOH!! L'EUROPA CHE LEGIFERA SULLA CACCIA, AVRA' LA SENSIBILITA' DI RISPETTARE LE NOSTRE TRADIZIONI? BOH!! IL PASSO DALLA PADELLA ALLA BRACE E' CORTO.

da DA PAOLO T FANO 17/03/2009 22.08

Re:L'Europa e la caccia: cosa decide l'Unione Europea

Il guaio è che gli anticaccia, falsi ambientalisti ecologisti animalisti ecc. ecc. sono talmente prepotenti, boriosi, saccenti ed irrispettosi di qualsiasi legge,che agiscono con il motto:"io faccio quello che mi pare. Poi tu, se non sei d'accordo,fai opposizione". (v. parchi) Così le loro prepotenze restano, noi protestiamo, il TAR ci da ragione, loro si appellano e così via per anni o decenni!!! Ma credo che ogni mondo è paese: diceva non ricordo più chi “le leggi sono fatte per essere applicate ai nemici ed interpretate agli amici”. Se in altre nazioni europee, dove al governo non ci sono né uomini di sinistra né anticaccia, le cose funzionano abbastanza bene e la legge viene interpretata. In Italia, invece, la legge viene applicata e nel modo più restrittivo possibile perché noi siamo nemici!!! Soltanto quando queste cose cambieranno e anche in Italia finalmente le leggi saranno interpretate ed applicate in modo quantomeno non restrittivo, allora possiamo sperare di non essere più nemici e i millantatori e prepotenti, una volta per tutte, dovranno tacere. Perché quel giorno arrivi, però, occorre che ci sia una forza che si contrapponga a quella avversaria, e questa forza dobbiamo crearla noi Cacciatori unendoci tutti insieme per combattere efficacemente il nemico e quindi abbatterlo. Prevengo le facili speculazioni degli anticaccia: non con le armi, ovviamente, ma con la convinzione, la pazienza e la persuasione. Nino

da ninohunter.07 òkatamail.com 09/03/2009 13.30

Re:L'Europa e la caccia: cosa decide l'Unione Europea

Speriamo porti qualcosa di buono e speriamo che in Europa non si faccia come in Italia, dove le nostre AV non sono capaci di mettersi daccordo su nulla, anzi, se uno dice pera l'altro dice mela. Ma se le direttiva arrivano dall'alto della Cee e sono cose giuste e corrette, perché non esserne felici, se non altro almeno le nostre AV la smetteranno di litigare.

da gianluca 09/03/2009 13.05