La Federcaccia Umbra ha organizzato e promosso, coinvolgendo anche le consorelle associazioni venatorie, una serie di incontri con alti rappresentanti istituzionali, al fine di intraprendere un percorso tecnico-legislativo utile a risolvere i due recenti problemi del mancato rinnovo delle licenze di caccia - a seguito di condanne penali anche remote - e al divieto dei prelievi al di fuori del calendario venatorio, pratica ormai comune e regolamentata con apposita legge regionale per la gestione dei grandi mammiferi quali cinghiale e capriolo.
Tre i parlamentari umbri intervenuti: il Sottosegretario all’Interno onorevole Gianpiero Bocci, il membro della Commissione Giustizia della Camera onorevole Valter Verini e la componente della Commissione Giustizia del Senato senatrice Nadia Ginetti. Tutti e tre gli esponenti istituzionali si sono resi disponibili ad approfondire, nelle competenti sedi, le tematiche esposte e le eventuali azioni connesse.
Argomento principale degli incontri è stato il mancato rinnovo delle licenze di caccia per tutti i cacciatori che hanno riportato in passato, anche remoto, condanne penali pur lievi, ancorché condonate o amnistiate, indipendentemente dalla tipologia. Molti dei presenti hanno esposto la loro posizione in merito, chiedendo delucidazioni sul fatto che a distanza di lustri, o addirittura di decenni dalla condanna, cui ha fatto seguito il regolare rilascio di porto d’armi, oggi improvvisamente il rinnovo viene negato. I rappresentanti delle associazioni venatorie hanno manifestato la loro preoccupazione per la grave situazione che si è venuta a creare, e che ha condotto Federcaccia ad organizzare questa serie di incontri al fine di sensibilizzare i parlamentari umbri sulla problematica che interessa migliaia di famiglie di questa Regione.
Federcaccia Umbra auspica che da queste iniziative possano a breve scaturire interventi unitari a livello nazionale, finalizzati alla soluzione dei problemi sollevati. (Fidc Umbria)