In attesa di nuove sull'approvazione del Calendario Venatorio siciliano, pubblichiamo, in sintesi, le proposte di modifica avanzate dalla Federcaccia durante l'ultimo comitato faunistico venatorio (27 luglio) sulla bozza presentata dalla Regione. Oltre alla nota richiesta di ampliare il numero delle giornate di preapertura, passando da tre (2,6 e 10 settembre) a 6 (2,3,6,9,10 settembre) per le specie colombaccio, coniglio, gazza e ghiandaia, lasciandone tre per tortora e merlo (2,3,9 settembre), di cui abbiamo già dato conto, il documento di Federcaccia propone modifiche per diverse specie.
Dopo la preapertura, il colombaccio dovrebbe essere cacciabile dal 17 settembre al 24 gennaio, sottraendo così, secondo la proposta firmata da Sorrenti, solo le cinque giornate aggiuntive di settembre e non un periodo di 15 giorni come risulta dalla bozza regionale. Fidc chiede poi di portare le mezze giornate al coniglio selvatico a giornate intere, considerando che dal calendario del 2014 sono state accorciate, a piccoli passi, 15 giornate alla specie, anticipando le date di chiusura di volta in volta. Per il merlo si propone il periodo 17 Settembre al 27 Dicembre 2017, per l'allodola si chiede di eliminare la forma vagante, visto che “per tradizione si svolge in tutta Italia da appostamento temporaneo”.
Per gli uccelli acquatici si chiede di spostare l'apertura al 17 settembre (anziché il primo ottobre), eventualmente solo da appostamento temporaneo fino al primo ottobre. Il posticipo per Fidc “è una penalizzazione del tutto immotivata” per una serie di evidenze scientifiche, ampiamente argomentate. Dalla Procedura Eu Pilot sul calendari venatori, fa notare Fidc, le parti relative agli acquatici sono state stralciate alla luce dei documenti europei Key Concepts e Guida alla disciplina della Caccia UE, che evidenziano come al 17 settembre tutte le specie di acquatici sono fuori dal periodo riproduttivo. Solo il pociglione termina la stagione di nidificazione e cure parentali nella seconda decade di settembre, ma utilizzando, per soli 3 giorni, la decade di sovrapposizione prevista dalla Guida UE e riconosciuta dall’ISPRA quale facoltà delle regioni, è possibile aprire la stagione venatoria il 17 settembre. Un'altra considerazione sugli acquatici è d'obbligo: “la Regione Sicilia ha istituito un numero esorbitante di aree a divieto di caccia situate in zone umide, cui si aggiunge l’incredibile trasformazione di tutti i siti Natura2000 in aree chiuse all’esercizio venatorio, tra le quali vi sono numerosissime zone umide. Ne consegue che l’avifauna acquatica presente o in transito in Sicilia ha a disposizione migliaia di ettari di laghi, fiumi, dighe, lagune, foci, stagni temporanei, a zero disturbo venatorio”. No quindi al divieto di caccia dell'alzavola negli ATC SR2, RG2 e TP2 per proteggere l'anatra marmorizzata. Un divieto per Fidc “assolutamente inaccettabile e infondato scientificamente”. Basterebbe una corretta gestione e una maggiore selvaguardia degli habitat naturali.
Per la beccaccia si propone di tentare un discostamento dato dal KC per argomentare la chiusura al 31 gennaio e di portare il carniere giornaliero da 2 a 3 capi. La caccia con il furetto dovrebbe invece essere autorizzata dal 17 settembre al 29 ottobre.
Fidc chiede poi di stralciare il divieto di caccia ai non residenti in Sicilia, previso in altri periodi oltre che in preapertura. Una decisione “del tutto campata in aria e inaccettabile sotto ogni profilo". "Si rammenta - continua Fidc - che l’iscrizione a questi ATC avviene mediante calcolo di densità venatoria, quindi la presenza di questi cacciatori è stabilita secondo i principi della caccia programmata ( L.R. 33/97 ) e non in sovrannumero rispetto alla densità sopportabile”.
La federazione propone l'inserimento di un nuovo articolo per consentire la caccia sulla spiaggia del mare all'avifauna acquatica, come avviene in altre regioni e di correggere un errore nella parte riguardante le aree protette della Provincia di Ragusa, dove "è incredibilmente ancora presente tra le aree denominate Riserve Naturali la Riserva dei Pantani della Sicilia Sud Orientale, annullata dal TAR Catania dopo pronunciamento della Corte Costituzionale. Sorprendentemente nella parte della Provincia di Siracusa la stessa area è correttamente denominata Ex Riserva, si ricorda che si tratta di zona trans provinciale quindi la Riserva è stata cancellata in ambedue le province".
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