Le associazioni venatorie campane sono state convocate il giorno 8 agosto presso l'Ufficio caccia. Il che non lascia presagire nulla di buono, visto l'oggetto dell'incontro: “Problematica dei danni causati alla fauna selvatica dagli incendi e dal perdurare dell’eccezionale ondata di siccità”.
A questa convocazione risponde in una lettera l'Eps regionale, secondo cui l'incontro "sa più di ratifica che di concertazione". L'associazione si augura "che il buonsenso prevalga sulla sterile polemica e propaganda di questi giorni priva di fondamenti scientifici e programmatici" e puntualizza alcuni aspetti. Come per esempio che “per fortuna a distanza di quasi mese dall’apertura della stagione siano finalmente cominciate le precipitazioni”, ma anche che “la fauna selvatica da penna è in grado di procurarsi da bere in maniera molto semplice, compiendo di volo gli spostamenti necessari per abbeverarsi, mentre per quanto riguarda i mammiferi e tutta la fauna stanziale, la caccia alla lepre, al cinghiale, al fagiano e alla starna, comincerà dopo la fine di settembre, ovvero il primo di ottobre”. “Nel mese di settembre le sole tre giornate di caccia alla specie tortora, con le cinque giornate ai corvidi e dalla terza domenica di settembre alla sola quaglia, non rappresentano,certamente,un incremento all’eventuale problematica di cui all’oggetto” aggiunge Eps Campania.
Si ricorda poi che la legge 157/92 prevede già il divieto di caccia nelle aree percorse dal fuoco per dieci anni e che in applicazione della legge regionale si sarebbe dovuto porre più attenzione alla difesa dei boschi dagli incendi e alla conservazione a al miglioramento del territorio pastorale.