Il Tar di Brescia, con ordinanza del 2 agosto, ha accolto l’istanza cautelare degli animalisti (Lac, Lipu, Lav ed Enpa) sospendendo il decreto con cui la Regione Lombardia a marzo 2017 aveva approvato le attività di controllo della volpe nell'Atc unico di Brescia. Il provvedimento impone all'amministrazione pubblica di prenderne atto, dando attuazione alla sospensione, e fissa la trattazione di merito del ricorso tra quasi un anno, precisamente il 13 giugno 2018.
La sospensione è stata accordata agli animalisti sulla base di alcune considerazioni. “Sembrerebbe – scrive il Tar in attesa di un più approfondito esame (che sarà quindi tra un anno) – non sussistere la possibilità di estendere il concetto di prevenzione dei danni correlati alla produzione di specie di piccola selvaggina di interesse venatorio e la conseguente strumentalità della censurata previsione di abbattimento a tale scopo”. Inoltre mancherebbe la dimostrazione della correlazione (con adeguata istruttoria e dati) tra la presenza della volpe e i problemi di ripopolamento delle specie cacciabili.
Non sarebbe poi dato comprendere in quale modo la concentrazione degli abbattimenti nel solo 3 % del territorio dell’ambito possa rappresentare un’idonea garanzia della congruità del numero di quelli programmati. Per di più, tenuto conto che la popolazione stimata è di 1600 capi, la previsione della possibilità di abbattere fino a 300 volpi l'anno per un periodo di cinque anni, non appare congrua tenuto conto che ne vengono già abbattute circa 210 nell'ambito dell'ordinaria attività venatoria. Infine, “non appare priva di fondamento nemmeno la censura volta a evidenziare la non conformità ai principi di legge dell’affidamento dell’abbattimento a soggetti autorizzati, anziché alle guardie provinciali” aggiunge il Tar sulla possibilità che siano i cacciatori ad intervenire.