La
Regione Lazio, s
u proposta dell’assessore all’ambiente Mauro Buschini, d’intesa con l’assessore all’agricoltura Carlo Hausmann, ha adottato gli "indirizzi per la riduzione degli impatti provocati dal cinghiale alle attività antropiche e alla biodiversità del Lazio". Il provvedimento, licenziato dalla Giunta, prevede l'attuazione di un piano di gestione della specie (che deve essere ancora definito), coinvolgendo le associazioni venatorie per una più efficace azione di contenimento del cinghiale. Si pensa di incrementare le modalità di caccia già previste, in modo da aumentare gli abbattimenti.
Altra novità, fondamentale per far partire la filiera della selvaggina, è la costituzione di un mattatoio per la macellazione dei capi abbattuti e l'emanazione di un regolamento per la vendita della carne, intensificando i controlli sulla tracciabilità soprattutto nei ristoranti.
Il provvedimento è in sostanza il dichiarato impegno della Regione ad attivare in maniera urgente e quantitativamente significativa gli interventi di prelievo sul cinghiale, estendendoli anche alle aree protette e semplificando l'iter per le autorizzazioni. Si pensa inoltre di mettere in piedi un sistema per raccogliere i dati sui danni agricoli e sugli incidenti stradali causati dal suide, incentivando l'installazione dei sistemi dissuasivi, come reti elettrificate e dissuasori da posizionare nelle strade maggiormente frequentate.