"Questa volta Arci Caccia ha deciso di usare i soldi dei propri iscritti per presentare, attraverso i propri legali, un ricorso straordinario al Capo dello Stato per tentare invano di impedire che l'Associazione Cacciatori Veneti-Confavi (tra poco la prima Associazione venatoria per numero di iscritti a livello regionale) possa continuare ad avere i propri rappresentanti all'interno dei comitati direttivi degli Ambiti Territoriali di Caccia" risponde così Maria Cristina Caretta, presidente dell'Associazione Cacciatori Veneti - Confavi.
"Già la Corte costituzionale - evidenzia Caretta - , con recente sentenza n. 174 del giugno 2017, ha sancito la piena legittimità della presenza dei rappresentanti dell'Associazione Cacciatori Veneti-Confavi all'interno dei comitati direttivi dei Comprensori Alpini, oltre che in quelli degli Ambiti Territoriali di Caccia.
"Nonostante questo definitivo pronunciamento della Corte - contina Caretta - , i dirigenti dell'Arci Caccia continuano pervicacemente a sprecare i soldi di quel poco che rimane della loro residua base associativa anziché usare questi soldi per contrastare le iniziative degli anticaccia. Spetterà ai pochi cacciatori che ancora militano in questa associazione farsi un'opinione appropriata sull'operato dei propri dirigenti."