Anche la Regione Lazio decide in piena autonomia di non accogliere le richieste avanzate dall'Ispra. Come già fatto da Campania e Toscana (seppur quest'ultima con alcune limitazioni), anche l'ufficio caccia della Regione Lazio ha risposto picche alla lettera inviata dall'Ispra, con la quale ieri è stato formalmente chiesto alle Regioni di sospendere la caccia in prapertura in considerazione delle condizioni climatiche e ambientali dovute alla carenza di precipitazioni e agli incendi.
Le raccomandazioni dell'Ente, per altro in pefetta sintonia con le posizioni più animaliste, come già avviene in maniera sistematica con il discostamento argomentato dei calendari venatori, sono state disattese in considerazione del pieno rispetto della legge e della biologia delle specie coinvolte dalla preapertura. In Lazio quindi, salvo interventi ministeriali, la caccia si aprirà il 2 e il 10 settembre (però fino alle 15). L'apertura generale, come da calendario sarà il 17 settembre. Questi i contenuti, a quanto si apprende da fonti autorevoli della delibera che sarà approvata presumibilmente giovedì.
La riduzione dell'orario è frutto di un accordo con le associazioni venatorie, come conferma una nota appena diramata dalla Federcaccia Lazio. "I cacciatori del Lazio, visto la perdurante assenza di significative precipitazioni e la triste piaga degli incendi che ha messo a dura prova il territorio, in occasione delle due giornate di preapertura della stagione venatoria 2017-18 – durante le quali sarà consentito cacciare solamente i corvidi, il merlo e la tortora africana – deporranno le armi alle 15, anziché protrarre l’attività venatoria sino a poco prima del tramonto come previsto dal calendario originale. In questo modo si consentirà a tutte le specie selvatiche di potersi dedicare indisturbate alla ricerca del cibo e, soprattutto, dell’abbeverata durante quasi l’intero pomeriggio. L’accordo è stato raggiunto questa mattina – 29 agosto – fra la Regione Lazio, nella persona dell’Assessore Carlo Hausmann, e le associazioni venatorie regionali. Un segnale, questo, che senza dubbio lascerà a bocca aperta più di un animalista “da salotto”, che vede e soprattutto cerca di far vedere nel cacciatore la personificazione di stereotipi ben difformi dalla realtà".
Nonostante l'accordo, le associazioni venatorie non intendono in nessun modo aderire agli allarmi animalisti. "In realtà - spiega la nota di Federcaccia Lazio - il territorio regionale dispone di aree protette estremamente ampie ed estese, la stagione venatoria vera e propria prenderà via soltanto il 17 settembre mentre, il 2 e 10 del mese, si potranno abbattere solamente cornacchie e gazze, merli e una specie, la tortora africana, che già a fine agosto dà il via alla sua rapida migrazione al di là del Mediterraneo. Ciò nonostante, le doppiette del Lazio hanno accettato di buon grado di ridurre l’orario della giornata venatoria, che si svolgerà quindi dall’alba fino alle 15".
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