In Toscana sulla preapertura della caccia non si è accontentato nessuno. Così titola una nota del Presidente Anlc Toscana Alessandro Fulcheris, secondo cui a seguito delle polemiche delle varie sigle animal-ambientaliste, che hanno come scopo la chiusura totale della caccia, "in Regione si è deciso per dare il classico “contentino” ai nemici della caccia, togliendo ancora alcune specie e chiudendo alle ore 14 sottraendo così due mezze giornate di caccia ad un calendario venatorio che complessivamente è già ridotto al lumicino".
"Se per gli acquatici ci è potuto venire qualche dubbio - scrive Fulcheris - (ma altre Regioni anche confinanti cacceranno i palmipedi normalmente) siamo sicuri che il resto delle specie oggetto di preapertura non sia assolutamente in stato di sofferenza, così come sbandierato dagli ambientalisti su tutti i media. La tortora cosiddetta “africana” avrà pure una caratteristica per portare questo simpatico aggettivo e cioè è una specie abituata agli aridi ed assolati climi desertici, ai quasi 50 gradi all’ombra, al dover trovare quotidianamente una pozzetta per bere distante anche 100 km l’una dall’altra e conseguentemente non può soffrire alcun problema. Lo stesso si può dire del colombaccio, sempre più presente in Toscana ed ormai stanzializzato ed in aumento numerico come specie. Lo storno, specie dannosa presente in miliardi di esemplari, cornacchie e gazze in pericolo? Non diciamo eresie. La Regione è in possesso di tutti i dati scientifici che dimostrano quanto da noi affermato, eppure ha voluto ridurre la preapertura del 50%, regalando così un’altra vittoria insperata, su un piatto d’argento, a chi vuole rendere i cacciatori italiani, loro si, una specie in estinzione".
Insomma, per la Libera Caccia, "ci voleva coraggio, occorreva “tenere botta” a certe richieste, che provengono, lo si sa benissimo da chi non si accontenta, da chi non si fermerà mai finche’ la caccia non sara’ chiusa".