A fronte dei numerosi
danni all'agricoltura e degli esigui risarcimenti verso gli agricoltori danneggiati, Coldiretti si scaglia
contro la gestione venatoria della Provincia, ritenuta finora fallimentare e chiede interventi straordinari e immediati per
ridurre l'impatto delle specie dannose (cinghiali, caprioli, nutrie, gazze, ghiandaie e uccelli ittiofagi). Coldiretti rivendica questi provvedimenti a fronte di una situazione che, secondo quanto denunciato,
grava direttamente sulle tasche dell'imprenditoria di settore: “L'agricoltura bolognese – si legge in un comunicato di Coldiretti - ormai mantiene a proprie spese, in un
territorio che viene eroso ogni anno delle necessità urbanistiche, un esercito di animali che, in pianura collina e montagna, mettono a
rischio la redditività delle aziende, recando danni all'ambiente e grave pregiudizio alla sicurezza stradale e sanitaria di tutti.
L'attività venatoria, da sola, non può determinare il calo delle specie più pericolose e l'opera di volontariato dei cacciatori, per quanto preziosa, rimane tale”. E' per questo che l'associazione dei coltivatori ad un anno e mezzo dall'approvazione del
Piano Faunistico Venatorio, ha invitato i presidenti degli Enti Parco, Sindaci e tutti gli amministratori interessati da problemi di ordine pubblico legati all'eccesso della fauna, ad unirsi alla propria protesta e a sostenere le posizioni illustrate.