Finisce in un nulla di fatto il ricorso dei titolari di undici appostamenti di caccia situati in prossimità della Riserva naturale e SIC ZPS Riserva Naturale Torbiere del Sebino contro il provvedimento di revoca delle autorizzazioni da parte dell'Utr di Brescia. I cacciatori contestavano la legittimità della nuova valutazione di incidenza ambientale, fatta nel settembre del 2016 dell'Ente gestore con la quale l'attività venatoria nei pressi della riserva è stata giudicata un fattore di disturbo per la fauna acquatica.
La nuova valutazione di incidenza ambientale deriva dalla richiesta di Regione Lombardia all’Ente Gestore di “redigere un documento di approfondimento sulle attività poste in essere in autotutela a seguito dei rilievi mossi in occasione dell’EU Pilot 15 CHAP (2013) 00058 e di sottoporre a Valutazione di Incidenza complessiva l’attività venatoria da appostamento fisso, potenzialmente incidente sulle specie avifaunistiche che fanno capo al Sito Natura 2000”. L'Eu Pilot a sua volta è partito a seguito delle denunce di alcune associazioni animaliste.
Il Tar della Lombardia, sezione staccata di Brescia, alla fine di maggio (ma la sentenza è stata pubblicata da pochi giorni) ha rigettato il ricorso sulla base del fatto che “il provvedimento impugnato risulta adeguatamente motivato”.