Respinta al Consiglio regionale delle Marche la mozione del consigliere Sandro Bisonni che chiedeva di vietare la caccia in appostamento per il perdurare della situazione di crisi idrica e di posticipare l'inizio della stagione ad ottobre, riducendo il periodo di caccia e limitando il carniere.
Oltre a questo Bisogni chiedeva anche di ridurre il periodo di caccia o limitare il carniere, di posticipare l'apertura della caccia per le specie oggetto di ripopolamento, di monitorare la fauna selvatica stanziale o nidificante, di vietare la caccia nelle aree forestali che hanno subito incendi. L'assemblea legislativa delle Marche ha respinto in toto queste richieste, che secondo il consigliere del Gruppo Misto rispecchiavano le indicazioni di Ispra.
"Ma la Regione non ne tiene assolutamente conto – ha commentato il voto Bisonni – e per l'avvio della caccia tutto deve restare immutato come se l'estate appena passata non sia stata una delle più aride degli ultimi decenni, che gli incendi che hanno danneggiato il nostro territorio non siano avvenuti. Importante è solo inseguire un pugno di voti (quello dei cacciatori) senza pensare al bene comune che è il nostro ambiente e che un insieme di piante e animali dove entrambi contribuiscono alla sua bellezza e al suo equilibrio".