Arcicaccia Veneto in una lettera rivolta al Consiglio regionale e al Presidente della Giunta sollecita l'approvazione della caccia in deroga, come da impegno assunto dall'assemblea. "I Cacciatori non accettano più scuse. Prima era colpa di Stival, poi di ISPRA, poi del Governo. Si facciano proposte concrete, supportate da motivazioni scientifiche serie e studi ambientali reali e si chiudano le “chiacchiere” inutili e dati farlocchi".
Se invece le deroghe per alcune specie oggetto delle cacce tradizionali, come Fringuello, Peppola, Passero, ecc.., risultassero inottenibili - evidenzia il Presidente regionale Arcicaccia Giuliano Ezzelini Storti - (come sta emergendo nell'ultimo decennio), si proceda con la motivazione sicuramente incontestabile dei danni all’agricoltura secondo quanto consentito dalle direttive europee, con la caccia in deroga allo storno, specie in ottimo stato di conservazione".
"Se risultasse impraticabile anche la via dei danni all’agricoltura per assenza di richieste di risarcimento da parte del mondo agricolo (dovute purtroppo all’eccesso di burocrazia) - evidenzia Ezzelini Storti - , si istituisca subito un tavolo di lavoro che coinvolga la Regione, le Associazioni Venatorie e Agricole per far coincidere i vari interessi e trovare il modo per consentire almeno questo tipo di caccia". Chiude la nota: "L’ARCI Caccia si rende disponibile sin da ora a portare il proprio contributo e a collaborare con chi ha a cuore il bene della caccia e dei cacciatori".