La caccia al cinghiale in Liguria si è aperta domenica 17 settembre nelle zone consentite. In base alle analisi effettuate dall’Università di Genova, è stato determinato in 28.838 capi il contingente massimo abbattibile, su scala regionale. A livello provinciale, suddivisi per ambiti territoriali e comprensori alpini, i contingenti sono: 5.220 a Imperia, 9.350 a Savona, 9.860 a Genova e 4.408 alla Spezia.
“Il prelievo venatorio – spiega l’assessore regionale alla Caccia Stefano Mai – è sicuramente un’azione importante per prevenire lo spostamento nelle aree urbane da parte degli ungulati. Stiamo studiando anche altre misure per stroncare questo pericoloso fenomeno, ad esempio attraverso il foraggiamento dissuasivo nelle aree extraurbane e, come nel caso del Comune di Genova, facendo una seria manutenzione alle recinzioni nelle zone di confine con le aree boschive”.
Anche l'assessore Mai, come già aveva fatto il cooordinatore della commissione , Leonardo Di Gioia, ha sottolineato che “È prioritario che il governo doti le Regioni di strumenti normativi idonei per affrontare un fenomeno che, come è emerso anche nella commissione politiche agricole del 15 settembre, è un’emergenza nazionale. Come Regione Liguria – continua l’assessore Mai - siamo stati “apri pista” per una revisione normativa che vada incontro alle legittime istanze del mondo agricolo. Purtroppo è ancora disatteso, da parte del governo, l'ordine del giorno che abbiamo approvato in Conferenza delle Regioni, e da noi fortemente voluto, sulla richiesta di modifica all'articolo 19 della legge 157/1992 sul controllo della fauna selvatica. Pertanto, continueremo a sollecitare, insieme ai colleghi delle altre Regioni, un intervento deciso, in tutte le sedi competenti, perché siano tutelate le nostre imprese agricole da questo che ormai è un fenomeno fuori controllo”.