Dopo aver negato agli animalisti la sospensione della prepertura della caccia, il Tar di Palermo nella trattazione di merito della domanda cautelare di Legambiente, Wwf, Lipu l'ha respinta definitivamente. Con decreto del 15 settembre il Tar ha infatti deciso che “il ricorso non appare assistito dal requisito del fumus boni iuris tenuto conto delle condivisibili motivazioni espresse nel decreto n. 1976/2017 da intendersi qui richiamate, nonché in ragione delle specifiche peculiarità climatiche e della fauna nella Regione Siciliana”.
In sostanza una conferma di ciò che il Tar aveva deciso alla fine di agosto, tenendo conto che il totale degli ettari di terreno percorsi dagli incendi, a conti fatti, non si discosta poi molto da quello delle passate annate. "Dalla documentazione ufficiale, dati SIF rilevati il 22/08/2017 - si legge nelle opposizioni al ricorso - , risulta che gli incendi validati nel 2016 riguardavano una superficie di 23.682,71 Ha, paragonabile alla superficie incendiata quest’anno che secondo le ricorrenti ammonta a circa 25.000 Ha”, sicché non vi sarebbe “nulla di eccezionale …, come vorrebbero far credere le stesse ricorrenti”".
Inoltre, come evidenziato dalle associazioni venatorie in fase di dibattimento, la fauna selvatica in Sicilia ha a disposizione molto territorio protetto per rifugiarsi. Occorre considerare, fanno notare le associazioni venatorie, che "la Sicilia ha una superficie regionale complessiva di 2.409.000 ettari e che ben 844.000 ettari sono occupati da Parchi, Riserve naturali, Oasi, ecc., ecc".
Secondo gli stessi dati richiamati dalle Associazioni ricorrenti, i recenti incendi avrebbero percorso “circa 25 mila ettari di territorio regionale” che rappresentano una “superficie pari a circa l’1% dell’intera superficie agro silvo-pastorale dell’isola”